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  • Roma: |Torna la sindrome da pareggio

    Roma: |Torna la sindrome da pareggio

    Non hanno funzionato i sincronismi, probabilmente anche i movimenti. Di certo, sul gol di Muriel la difesa giallorossa si è fatta trovare impreparata, con Nicolas Burdisso che si è fatto saltare come difficilmente gli è successo in passato. Ed il rammarico sta tutto lì, in quel gol che ha negato alla truppa di Andreazzoli la quarta vittoria consecutiva. «Siamo usciti in ritardo tutti e tre — dice a fine gara il difensore argentino — per non far crossare Muriel, che invece ha saltato me e Torosidis ed ha fatto un gran gol. Ma è stata l'unica giocata che abbiamo concesso, da un paio di partite difendiamo bene». A vedere le immagini, la rabbia di Burdisso dopo il gol sembrava però senza fine.

     
    Bisogna crederci Peccato, perché portare a casa altri tre punti avrebbe voluto dire veramente alimentare le speranze di Champions. «Ma anche se è arrivato un pari, stiamo facendo progressi, soprattutto a livello mentale — continua Burdisso — Il terzo posto? La Roma deve avere obiettivi grandi, è una squadra fatta per arrivare in alto, siamo calati un po' anche dopo la vittoria del Milan, ma ora abbiamo un paio di partite da vincere assolutamente per arrivare bene al derby. Il fallo su Torosidis c'era, parlano le immagini, ma non possiamo fermarci agli episodi. Osvaldo? È tranquillo, siamo tutti con lui. Al di là degli errori, di cui si rende conto da solo, è un campione. Ci farà vincere tanto, dobbiamo credere in lui».
     
    Quanti ritorni Ieri è stato anche il giorno del ritorno di Castan dopo un mese di stop. Una settimana di allenamenti col gruppo, e subito titolare: «Che felicità, era il mio primo infortunio. Ora pensiamo al Parma, sogniamo di arrivare in alto: se il Milan sbaglia 2-3 gare, noi arriviamo. Ora abbiamo una mentalità molto buona, Andreazzoli è un buon allenatore». Già, Andreazzoli, l'ex di turno, lui che ad Udine ha lavorato da vice-Spalletti dal 2003 al 2005. «Dovevamo essere bravi a chiudere la gara — dice il tecnico —. Errori tecnici ne abbiamo fatti molti, cose che in Serie A non si sbagliano. Senza Pjanic e senza Totti non c'è costruzione? È vero. Francesco ha fatto il finto centravanti: volevamo provare ad entrare in modo diverso con i centrocampisti, non sempre ci siamo riusciti. Sul gol di Muriel, poi, c'è un errore tattico di base, Piris non segue e costringe Burdisso ad uscire. Lamela? Sicuramente non è stata la sua partita migliore, ma l'applicazione c'è sempre stata».


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