Riccardo Antimiani
Roma, Pinto: 'Dzeko-Fonseca, problema risolto. Ma ora il capitano è Pellegrini. Lo scambio con Sanchez...' VIDEO
Tiago Pinto mantiene la promessa e parla del mercato della Roma ma pure della questione Dzeko-Fonseca. Il gm giallorosso, come annunciato nei giorni scorsi, ha deciso di presentarsi in conferenza stampa per commentare le strategie del club giallorosso
Come è la situazione ora tra Fonseca e Dzeko, tornerà a essere capitano?
Non voglio sfuggire alla questione, è importante chiarire. E’ stato detto e scritto molto su questo. I club vivono con le dinamiche di una famiglia. Le famiglie risolvono i problemi e quando lo fanno ne escono più forti. Edin è un grande professionista e un grande calciatore, una persona con un carattere molto forte che ha scritto pagine importanti della storia della Roma. Fonseca è il nostro leader, ha scritto pagine importanti qui alla Roma ed è la persona a cui abbiamo affidato il nostro futuro nell’immediato e a medio termine. Negli ultimi giorni abbiamo avuto delle riunioni col mister ed Edin volte a rafforzare il sentimento di unione reciproca. Siamo usciti da queste riunioni felici e vogliosi di perseguire i nostri obiettivi. Ora dobbiamo concentrarci sul bene della Roma. Fascia da capitano? Un club deve fondarsi sulla disciplina e sulle regole da rispettare. In questo momento Edin non è il capitano della squadra, in futuro lavoreremo nell’interesse della Roma e lui sarà il primo a lavorare in questo senso.
Dopo il mercato aveva detto che sarebbe arrivato il momento di parlare del rinnovo di Pellegrini: a che punto siamo?
Tengo a ricordare che è stato l’unico calciatore del quale ho parlato individualmente nel corso della mia prima conferenza stampa. Tutti nel club, da Dan e Ryan a me e il mister, riteniamo che rappresenti i valori del nostro progetto: un giocatore giovane, forte, dal grande futuro e con un grande attaccamento al club. Al tempo stesso è un team worker, dedito al lavoro. Siamo ottimisti, a breve ci rivedremo con il suo agente. Contiamo di risolvere tutto.
In caso di mancata qualificazione in Champions, sarebbe necessario il sacrificio di qualche top player? “E’ una domanda sul futuro e non sono in grado di prevedere quello che succederà a maggio/giugno. Quello che posso dire è che tutti a Trigoria ci stiamo impegnando con mentalità volta al lavoro quotidiano per raggiungere i nostri obiettivi. Ora siamo concentrati sul prossimo match di sabato contro la Juventus”.
Può spiegarci le situazioni di Pastore, che ha il contratto in scadenza nel 2023, e di Fazio e Santon, entrambi in scadenza a fine stagione. Arriveranno a fine contratto o si troverà una soluzione?
“Nella nostra esperienza, è normale che un calciatore che non giochi non sia felice. Il professionista vuole sempre giocare, a maggior ragione come nel caso di Pastore che è stato infortunato. Abbiamo lavorato insieme agli agenti dei calciatori che permettessero di conciliare gli interessi dei loro assistiti e della Roma. Per una serie di motivi, non abbiamo trovato una soluzione. Adesso il mercato è chiuso, noi siamo una famiglia e tutti lavoreremo al meglio per l’interesse della Roma”.
Può garantire che Fonseca sarà il tecnico della Roma anche nella prossima stagione?
“Tutte le notizie che sono circolate rispetto a presunte riunioni con altri allenatori sono false. Siamo soddisfatti di Paulo Fonseca, la mia relazione con il mister è molto buona, lui non si è fatto distrarre da queste voci ed è rimasto concentrato sulla Juventus e sulle prossime partite”.
Si è concluso un mercato molto complicato. E’ deluso dal comportamento di Fazio e Jesus, esclusi dalla lista UEFA? Qual è la situazione dei conti?
” Sono questioni diverse. Nella Lista UEFA c’è spazio solo per 22 nomi, anche alla luce dei nuovi acquisti che sono stati inseriti, due sono stati tolti. Non sono deluso da alcuni comportamenti nello specifico, delle soluzioni erano state trovate ma per diverse ragioni non è stato poi fatto nulla. Il mercato si è chiuso il 2 febbraio ed oggi è 3, proseguiamo tutti insieme lavorando per il club. Sui conti, posso dire che la pandemia ha determinato nuovi e seri problemi per tutte le squadre”.
Com’è nata l’idea dello scambio Dzeko-Sanchez? E’ saltato anche per l’umore della piazza?
“Faccio mie le dichiarazioni di un grande direttore sportivo in questo senso. Tutto ciò che ha Giuseppe Marotta corrisponde al vero, il mio atteggiamento nei vostri confronti sarà sempre di massima apertura e trasparenza. Confermo che ho incontrato Piero Ausilio, abbiamo parlato di diverse questioni ma non abbiamo mai intavolato una vera e propria trattativa”.
Dirà a Fonseca di far giocare Dzeko contro la Juventus? Chi decide sulla fascia da capitano? “Sono due questioni completamente distinte. La fascia da capitano coinvolge il mister e la società, ci sarà una decisione condivisa. Sulle scelte tecniche, Fonseca ha piena autonomia, e non potrebbe essere diversamente”.
Dopo un mese così intenso è ancora convinto che alla Roma non serva nessun altro dirigente?
“Confermo quanto detto nella mia conferenza stampa, io sono il responsabile della parte sportiva. Adesso devo concentrarmi nella struttura del club, ci sono delle aree che fanno da supporto alla quotidianità di un club che andranno rinforzate e migliorate come ad esempio la segreteria. Il club deve avere una struttura professionale e forte ma escludo arrivi nella direzione sportiva”.
Mkhitaryan eserciterà l’opzione per il rinnovo sino al 2022?
“Per noi Miki è un calciatore molto importante. È il secondo giocatore in Europa, se la memoria non mi inganna, per gol e assist forniti, alle spalle di Bruno Fernandes. È un professionista eccellente, è un esempio per tutti e può essere d’aiuto nella crescita dei giovani. Nel suo contratto c’è una clausola che gli permette di esprimersi sul rinnovo, ha già dichiarato di essere felice e a breve incontrerò il suo agente, abbiamo interesse nel proseguire insieme”.
La precedente proprietà applicava una politica basata sul tenere i costi alti per raggiungere gli obiettivi sportivi. Avete in mente una strategia diversa?
“Non mi piace parlare del passato, c’è stata una gestione con una propria strategia, sono stati fatti investimenti e a voi lascio le valutazioni. Posso dire che, dal primo giorno che sono qui, ho concordato con Dan e Ryan che il denaro non è tutto, non è una corsa a chi spende di più, ci siamo detti di essere equilibrati nella questione denaro. Faremo investimenti, ma conta la qualità del denaro investito e non la quantità. Quando acquisteremo nuovi calciatori, vogliamo essere certi che siano funzionali e aiutino la Roma a vincere. Aggiungo solo che in questo mercato di gennaio, abbiamo lanciato un messaggio molto preciso, un esempio di quello che vogliamo fare. Sappiamo quali siano le difficoltà del momento, abbiamo preso due calciatori che corrispondono al profilo dei calciatori che vogliamo. El Shaarawy è nel giro della Nazionale, Reynolds era tra i migliori della MLS, abbiamo fatto due ottime operazioni per il futuro”.
Quanto ha inciso la sua volontà di prendere Reynolds? Che caratteristiche ha? E’ già pronto per la Juventus?
Lo abbiamo preso per i prossimi 5 anni, non per giocare contro la Juve. Non scende in campo da mesi tra ferie e Covid. Crediamo molto in lui, non mi importa se per la prossima partita non sarà a disposizione. Sono molto felice di questo acquisto, sono felice che tra tanti club interessati a lui abbia scelto la Roma. E’ un giocatore che ha grandi qualità nonostante i 19 anni, ha caratteristiche offensive molto interessanti. Sul piano difensivo deve migliorare, ma è nel campionato migliore per crescere in questo senso. Fisicamente è straordinario, abbiamo in mano un gioiello da raffinare.
Quanto conta il criterio con cui scegliete i giocatori da acquistare?
Una delle sfide che abbiamo nello scouting è quella di individuare anche le caratteristiche psicologiche ed emozionali. Tanti talenti non si ambientano in una nuova realtà. La motivazione, la dedizione e l’impegnano in un calciatore sono fondamentali per l’ambientamento in un posto. Ci tengo a dire che Stefan El Shaarawy e Bryan Reynolds hanno deciso di abbracciare il progetto con grande entusiasmo. Stefan ha voluto fortemente tornare, è stato determinante. senza la sua voglia sarebbe stato difficilissimo concretizzare il trasferimento. E’ sempre una soddisfazione quando si prende un giocatore coinvolto nel progetto, oltre che forte.
El Shaarawy ha sottolineato più volte quanto è stato felice di tornare a Roma. E’ importante acquistare calciatori con una voglia tale?
“E’ una delle sfide che abbiamo nello scouting, cioè individuare le caratteristiche psicologiche ed emozionali dei calciatori, che delle volte non si ambientano in una nuova realtà. Sicuramente, l’impegno e la felicità di un calciatore è determinante ai fini dell’ambientamento, El Shaarawy e Reynolds hanno deciso di abbracciare con entusiasmo questo progetto. El Shaarawy ha sempre voluto fortemente tornare alla Roma e la sua volontà è stata determinante, senza di essa probabilmente non ci saremmo riusciti, per me è un motivo di grande soddisfazione”.