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Roma, sul mercato tre beffe al Diavolo
IN EXTREMIS – Tutto inizia con Ljajic. Estate 2013: il serbo è ad un passo dal Milan. Galliani è convinto di avere il calciatore in pugno ma non ha fatto i conti con la Fiorentina che emette un comunicato durissimo, definendo l’offerta rossonera per il calciatore «irricevibile, tardiva e inopportuna». Sabatini fiuta l’affare. C’è da sostituire Lamela: blitz del d.s. e Ljajic arriva nella capitale.Tocca poi a Nainggolan. Il primo club ad avvicinarsi al belga è ancora il Milan. Il corteggiamento è lungo e a fari spenti. Cellino, dopo aver rassicurato Galliani («Radja lo vedo solo rossonero») è bravo a giocare su più tavoli: inizia un’asta alla quale si uniscono Juventus e Roma. Il 6 gennaio l’a.d. milanista esce allo scoperto: «Ci ritiriamo». Non trascorrono nemmeno 24 ore e a Trigoria arriva l’annuncio ufficiale dell’acquisto del centrocampista. E non finisce qui. Perché a febbraio, a più riprese si vocifera di un accordo raggiunto tra il Milan e Keita. Ancora una volta la Roma brucia la concorrenza del club di via Aldo Rossi.
Intanto proprio Keita, Ljajic e Nainggolan, oltre al mancato approdo in rossonero, hanno scoperto di avere in comune anche il loro status attuale in campo, quello di titolari. E pensare che i tre erano arrivati a Trigoria con prospettive diverse: il belga avrebbe dovuto far rifiatare uno tra Strootman, De Rossi e Pjanic. Ora è l’anima del centrocampo. Il maliano era considerato invece il quarto o quinto d’esperienza della mediana. In silenzio ne è diventato il padrone. E Ljajic? Tanto bistrattato da fargli meditare più volte in passato l’addio, è tornato a essere decisivo.