Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Roma, sul mercato tre beffe al Diavolo

    Roma, sul mercato tre beffe al Diavolo

    • V.N.
    Il Milan li punta, la Roma li compra. Keita, Nainggolan e Ljajic potevano essere rossoneri: domani guideranno invece la squadra di Garcia nella rincorsa alla Juventus. E’ l’ennesimo segnale dei tempi che cambiano con la squadra giallorossa al vertice e quella rossonera che resta a guardare. L’ultima dimostrazione ad agosto: il Milan vuole Destro. Sabatini ascolta, valuta e poi alla fine declina l’offerta. Scenario che tornerà di moda la prossima estate: l’esito stavolta potrebbe essere diverso, riporta Il Messaggero.

     
    IN EXTREMIS –  Tutto inizia con Ljajic. Estate 2013: il serbo è ad un passo dal Milan. Galliani è convinto di avere il calciatore in pugno ma non ha fatto i conti con la Fiorentina che emette un comunicato durissimo, definendo l’offerta rossonera per il calciatore «irricevibile, tardiva e inopportuna». Sabatini fiuta l’affare. C’è da sostituire Lamela: blitz del d.s. e Ljajic arriva nella capitale.Tocca poi a Nainggolan. Il primo club ad avvicinarsi al belga è ancora il Milan. Il corteggiamento è lungo e a fari spenti. Cellino, dopo aver rassicurato Galliani («Radja lo vedo solo rossonero») è bravo a giocare su più tavoli: inizia un’asta alla quale si uniscono Juventus e Roma. Il 6 gennaio l’a.d. milanista esce allo scoperto: «Ci ritiriamo». Non trascorrono nemmeno 24 ore e a Trigoria arriva l’annuncio ufficiale dell’acquisto del centrocampista. E non finisce qui. Perché a febbraio, a più riprese si vocifera di un accordo raggiunto tra il Milan e Keita. Ancora una volta la Roma brucia la concorrenza del club di via Aldo Rossi.

    Intanto proprio Keita, Ljajic e Nainggolan, oltre al mancato approdo in rossonero, hanno scoperto di avere in comune anche il loro status attuale in campo, quello di titolari. E pensare che i tre erano arrivati a Trigoria con prospettive diverse: il belga avrebbe dovuto far rifiatare uno tra Strootman, De Rossi e Pjanic. Ora è l’anima del centrocampo. Il maliano era considerato invece il quarto o quinto d’esperienza della mediana. In silenzio ne è diventato il padrone. E Ljajic? Tanto bistrattato da fargli meditare più volte in passato l’addio, è tornato a essere decisivo. 

    Altre Notizie