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  • ALFREDO FALCONE
    Roma, Spalletti: 'Sono uno dei pochi che tratta Totti come un giocatore vero'

    Roma, Spalletti: 'Sono uno dei pochi che tratta Totti come un giocatore vero'

    Parla Luciano Spalletti alla vigilia della partita tra Roma e Bologna di domani sera: 

    Teme più il Bologna o un rilassamento post-derby?
    "Va messa in evidenza la bravura di Donadoni. Lavora in maniera seria e sa trasferire alla squadra tutta la sua qualità e il suo carattere che aveva da calciatore. Poi, per riuscire da quella zona dove erano finiti, bisogna saper insegnare calcio e saper dare una traccia a quello che è il lavoro della squadra sul campo che la dice lunga. Il calo attuale è la conseguenza della sua bravura. Per questo può essere una partita insidiosa. Non penso che i miei calciatori vadano ad affrontare una partita non dando il massimo. Ne abbiamo parlato più volte, sono sicuro che sapranno tirare fuori la loro qualità. Poi può darsi che l’avversario sarà più bravo, e noi dovremo darne atto”.

    Strootman?
    “Sta sempre meglio, ogni volta che va dentro al campo mette un pezzettino della sua qualità e del suo spessore di uomo. Gli manca il ritmo partita, nella velocità e nell’intensità. Però sono convinto che quando lo userò lui si farà trovare pronto, sulla strada della sua completa guarigione”.

    De Rossi?
    “Bisogna tener conto delle condizioni generali di tutti i giocatori. Ci sono tanti giocatori pronti a dare il loro contributo con la loro qualità. Vogliono essere partecipi al momento della Roma. Il nostro momento non prevede soltanto che i giocatori scelti facciano bene, ma che gli altri li aiutino a dover lottare per essere scelti e a dover evidenziare durante gli allenamenti un livello eccezionale. Una squadra forte viene fuori da un livello eccezionale di allenamenti. Ci sono poi valori importanti su cui è facile diventare squadra ed essere forti come ora”.

    Quindi De Rossi non gioca?
    “Non ho detto questo (ride, ndr). Ho detto un po’ tutte e due le cose. Uno cita Strootman, l’altro De Rossi, poi Keita. Sono tre giocatori che possono anche essere interessati per lo stesso ruolo. Questo, da un punto di vista mio, è un vantaggio”.

    Dzeko, attacco pesante o leggere?
    “No, un allenatore tiene al collettivo. Diventa fondamentale quando si creano occasioni da gol, la Roma lo sta facendo con Dzeko e senza Dzeko. Non vedo un dualismo con gli altri attaccanti. La Juve fa funzionare tutti e tre i suoi attaccanti. Se da un calciatore solo ottieni il 90% o il 70% da tre, con quel 70% dei tre vai più in là. Perché diventa difficile al cospetto delle insidie del campionato quando affronti dei cali di forma. In quel momento lì se ti appoggi su un solo elemento diventa difficile competere con squadra che fanno filotti come Juve e Napoli. Il Bologna è l’unica squadra che ha interrotto la corsa della Juventus, costringendola al pareggio con merito. In quella partita lì sono nate delle situazioni importanti. Orecchie dritte”.

    Mercato?
    “Non siamo entrati nel merito. Per me diventa importante blindare me stesso all’attenzione di quelle che sono le partite restanti del campionato. Io debbo parlare di questo. Sabatini ha un altro ruolo che porta avanti in maniera egregia. E’ chiaro, lui deve andare in giro e informarsi per farsi trovare pronto quando conta. In questa settimana state facendo i buoni,mi facilitate la vita parlando di mercato perché sono cose che restano fuori dallo spogliatoio. Pensavo aveste parlato di un litigio tra me e Sabatini. Magari andando più in là avreste ipotizzato un mio shock per un pacchetto di sigarette. Meno male che quel pacchetto era vuoto. Sarebbe stato più difficile parlare di quello”.

    Dzeko come sta vivendo questo momento?
    “Non lo so, si allena in maniera splendida. Non potrebbe fare altrimenti. Sono i risultati della squadra che anche lui deve avere come obiettivo. Noi lavoriamo per la Roma e per i suoi successi, questo è il riferimento di tutti. Iago Falque che dovrebbe dire? Prima di me era sempre titolare, ora no. Fa parte dei giochi, che si venga sostituiti o meno. A qualcuno starò anche un po’ sulle scatole, ma è normale. C’è chi te lo dice o no, ma bisogna sempre pedalare forte. L’altra mattina ho chiesto a Maicon se c’era qualcosa che non andasse, lui mi ha risposto ‘Ce l’ho con te’. Gli chiedo perché, lui risponde ‘Perché non mi fai giocare’. Poi è tornato dentro a dare il massimo. Ci sono confronti del genere. Ma è bellino quando ti dicono con sincerità qual è il loro stato d’animo dando poi il 100% a se stesso e ai suoi compagni”.

    E Il rapporto con Totti?
    "Tento di tirare tutti dentro e di fare il bene della Roma. Io Francesco lo tratto come un calciatore vero. Sono uno dei pochi a trattarlo in questo modo. Lo scelgo se lui ha più possibilità di un altro. Mi sembra che qui si voglia scegliere a prescindere e non mi sembra corretto, nei confronti suoi e degli altri. Ha il carisma che gli viene dettato dalla sua storia e dalla sua qualità. Spesso si dice voglio tentare di dare un taglio a quella che è la sua straordinaria qualità. Lui gioca di prima, ha bisogno dell’inserimento e della squadra. Ma quelli che giocano di prima o restituiscono e giocano di fianco. Lui l’80% dei palloni che tocca dà seguito. Quella è la differenza. Io l’ho sempre visto come un grandissimo trequartista che manda in porta gli altri, ma se la squadra riesce a supportarlo può giocare anche da altre parti come falso nove. Totti può fare quello che vuole in futuro, io posso avere il ruolo che vi pare. Tutti e due correremo nella stessa situazione per fare i risultati della Roma. Rimanendo a quello che poi è il momento io lo tengo in considerazione, tipo che l’altro ieri non si è allenato e che ieri ha fatto metà seduta. Io gli voglio bene. Uno bello, con gli occhi azzurri e pelato che gli dice ‘bello e bravo’ non gli vuole tutto il bene che gli voglio io. Perché va a dirgli cose che non sono vere"

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