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Roma, Souloukou: "I Friedkin non vendono, sia chiaro"
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ROMA AL CENTRO - "La Roma resterà sempre al centro del nostro progetto, perché parliamo di un club storico con una tifoseria piena di passione e un legame indissolubile tra la città e la squadra. La visione dei Friedkin è quella di un grande investimento a lungo termine, non c’è la minima intenzione di lasciare e questo deve essere ben chiaro"
ROMA AL VERTICE - "L’obiettivo? Portare la Roma ai vertici del calcio italiano ed europeo".
TUTTO È CAMBIATO CON LA ROMA - "Quando Friedkin Group è nato il calcio non era il main business. Il gruppo, che ha carattere familiare, operava principalmente nei settori automotive, hospitality, entertainment, lo sport era trattato in misura minore. Tutto è cambiato con l’acquisto della Roma nel 2020, da quel momento in poi il calcio è diventato più centrale".
ROMA E CANNES - "E alla Roma si è aggiunto il Cannes. Quello francese è un mercato interessante anche per far crescere i giocatori, visti pure i limiti che abbiamo in Italia sull’ingaggio di extracomunitari. Anche su questo fronte può essere un beneficio. Non possiamo escludere in futuro sinergie tra i due club, ma al momento la gestione è ben separata così come vuole la proprietà".
CUSTODI DEL CLUB - "Trasmettere la percezione di essere i “custodi del club” è fondamentale ai fini di uno sviluppo sostenibile in chiave futura. Per la famiglia Friedkin questo concetto è fondamentale, così come fondamentale è avere sempre i tifosi “on board”"
MODELLO EUROPEO - "Dan e Ryan non gestiscono la società secondo il modello del franchise americano, ma nel totale rispetto dell’unicità della cultura sportiva europea. Tanto che quando esplose il caso Superlega la Roma fu l’unico club, con proprietà americana, ad opporsi con fermezza a quel progetto proprio perché erano stati compresi fino in fondo i valori dello sport qui: meritocrazia e campionati aperti con promozioni e retrocessioni"
MULTIPROPRIETA' - "Quello delle multiproprietà è un modello che ormai esiste, è sotto gli occhi di tutti, dobbiamo essere pragmatici: più di cento club rientrano in questo scenario e un terzo si trova in Europa. Di certo, ci sono tante cose che possiamo ancora sviluppare e migliorare, ma questa è una modalità in crescita e credo che la tendenza non si fermerà presto. La presenza di più club mitiga i rischi ed è quindi in grado di attirare nuovi investitori"
STRANIERI IN ITALIA - "Penso che se il calcio italiano sta andando così bene negli ultimi anni il merito sia anche delle proprietà straniere che ora guidano il 15% dei club. Quello che prima veniva vissuto come una possibile criticità è oggi un vantaggio, l’importante è rispettare i principi del calcio"