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    Roma, sono solo tre gli incedibili: ma la Champions può rinviare la rivoluzione

    Roma, sono solo tre gli incedibili: ma la Champions può rinviare la rivoluzione

    • Angelo Taglieri
    La Champions League dista solo tre punti. Eppure, c'è aria di rivoluzione. La Roma sabato affronta l'Atalanta in un importante scontro per l'Europa che conta, quella che può salvare una stagione e può aiutare a programmare il futuro con tranquillità, ma le ultime pessime prestazioni, abbinate a risultati negativi, hanno creato un'atmosfera di chi, a fine stagione, può cambiare tanto, tantissimo, in rosa. E non c'entra solo il cambio di proprietà. 

    TRE INTOCCABILI - Sono solo tre gli intoccabili, gli incedibili, quelli intorno al quale costruire un nuovo ciclo: Lorenzo Pellegrini, l'ultima anima romana rimasta in squadra, Nicolò Zaniolo, il gioiello da recuperare, aspettare e da cui ripartire, e Amadou Diawara, arrivato in estate dal Napoli e subito convincente. Per gli altri, da Dzeko a Mancini, porte aperte davanti a determinate offerte. Solo una cosa può cambiare i piani.

    FATTORE CHAMPIONS - La Champions League può rimandare la rivoluzione: con l'Europa vera, servono profili con pedigree continentale, quali sono Edin Dzeko e Aleksandar Kolarov, e anche una rosa con elementi di qualità, magari incostanti ma comunque di qualità, e dalla discreta esperienza europea, come sono i vari Cristante, Kluivert, Under e compagnia. Ma se la Champions non dovesse arrivare, ecco che tutto può succedere: Under è il primo da cedere sulla lista di Petrachi, il sacrificato designato per la fetta più grande di plusvalenza. E poi, occhi aperti e orecchie attente: con l'offerta giusta tutti possono partire. Tranne quei tre, Zaniolo, Pellegrini e Diawara. Loro 3, la rivoluzione, la devono guidare con la bandiera giallorossa in mano. 

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