Con un bilancio che a giugno andrà in sofferenza (si preannuncia un passivo a tre cifre) e un debito che a marzo ha toccato quota 278,5 milioni, in casa Roma il riscatto di Chris Smalling è diventato un miraggio. Il difensore inglese è arrivato in prestito secco e ora, dopo una stagione ad alto livello, il Manchester United lo rivuole indietro. L'intento non è tenerlo, ma monetizzarne la cessione. E qui iniziano i problemi. Smalling tra cartellino (20 milioni) e contratto triennale (3 milioni netti che lordi sono 5,5) rischierebbe infatti di "pesare" quasi 40 milioni (37) sulle casse giallorosse. Costo insostenibile, ad oggi, per un difensore che ha compiuto già 30 anni.