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  • Roma, si cambia:| Out Piris, ecco Marquinhos

    Roma, si cambia:| Out Piris, ecco Marquinhos

    • V.N.

    Cos'è la Roma? Impossibile rispondere dopo le prime tre partite da cui non emerge una verità. La rosa è all'altezza dei primi posti? La squadra gioca davvero come vuole Zeman? A rispondere al secondo quesito ci ha pensato direttamente l'allenatore dopo la sconfitta contro il Bologna. 'Si dice sempre che non difendo bene perché le mie squadre sono troppe alte. Magari se stavolta difendevamo alti i tre gol del Bologna erano evitabili: abbiamo deciso per esperienza dei giocatori di tirarci più indietro e di allungarci, si vede che non lo possiamo fare'. Tradotto: in campo non è stato fatto quello che voglio.

    Le tre reti incassate domenica scorsa non sono affatto zemaniane, bensì dettate da errori singoli. Il più in difficoltà (e bersagliato) è Piris. La Roma è convinta di aver preso un buon terzino - pur non avendolo ancora acquistato a titolo definitivo -, Zeman punta su di lui e lo ha fatto sempre giocare nelle prime tre partite, ora si vedrà se la sostituzione operata con il Bologna sia l'inizio di un castigo. In realtà il boemo ha spiegato, sia in pubblico che in privato, di aver richiamato in panchina il paraguaiano perché aveva bisogno di maggiore spinta sulla fascia destra. Si è affidato a Marquinhos, non un terzino di ruolo, e potrebbe farlo di nuovo a partire dalla trasferta di Cagliari.

    Una partita in cui si attendono risposte più chiare. Da tutti. Il Burdisso delle prime uscite non può tranquillizzare l'allenatore: l'anno quasi intero di stop pesa sul rendimento dell'argentino. E chissà che Marquinhos non possa tornare utile proprio al centro. Di sicuro qualcosa cambierà. Non solo in difesa. Zeman ha già utilizzato 18 giocatori ed è lontano dalla quadratura del cerchio. Ora aspetta il recupero di De Rossi per aggiungere esperienza in una squadra da lui stesso definita bambina. Il centrocampista vorrebbe tornare in campo già domenica, più probabile che riesca a farlo mercoledì 26 in casa con la Sampdoria o direttamente il 29 a Torino.

    In attacco il rientro di Osvaldo è una manna dal cielo, Totti una garanzia, l'ultimo Lamela insidia lo spaesato Destro. L'ambiente si aspettava un inizio migliore, la società idem, ma ha messo in conto i rischi connessi a una squadra piena di giovani e affidata a un allenatore che non fa calcoli. A Trigoria, comunque, nessuno sembra preoccupato. Anzi, i segnali recepiti sono positivi: già negli spogliatoi dell'Olimpico i giocatori si sono promessi di trasformare lo sconforto post-sconfitta in rabbia per le prossime partite. Quest'anno l'obiettivo è il podio del campionato. Missione possibile? Prima bisogna capire cos’è la Roma.

    (Il Tempo)
     


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