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Roma senza ritmo, Mourinho fa una cosa e ne dice un'altra. E Svanberg affonda i giallorossi
LE SCELTE - Josè Mourinho, che non perde occasione per ricordare al mondo che la propria squadra non è stata pensata e costruita per giocare con la difesa a tre (e due punte), continua sistematicamente a giocare con la difesa a tre (e due punte). Come accaduto a Bologna contro un avversario schierato tatticamente in maniera più o meno simile (difesa a tre e centrocampo robusto). Durante la gara Josè ha cambiato, è tornato a quattro ma nulla gli è servito per evitare il capitombolo contro l'amico Sinisa. Lo scatto in avanti, per un campionato più esaltante, non c'è stato. Un solo cambio, rispetto alla partita vinta all'Olimpico contro il Torino, per la Roma al fischio d'avvio di Pairetto: dentro Veretout, che ha scontato il turno di squalifica, al posto dell'infortunato Pellegrini. Conferma per l'ex Diawara, con Cristante, recuperato dopo lo stop per il Covid (bloccati per lo stesso motivo, invece, Villar e Felix Afena Gyan) in panchina. Mou non fa calcoli in vista della sfida contro l'Inter, sabato all'Olimpico, e manda in campo tre dei suoi quattro diffidati: Mancini, Karsdorp e Abraham (il quarto è Cristante). Sinisa Mihajlovic presenta, rispetto a La Spezia, un solo volto nuovo, quello di Skov Olsen che prende il posto di Orsolini sulla corsia di destra.
LA SVOLTA - Arnautovic out, però, dopo un quarto d'ora di gioco per un problema muscolare: dentro Sansone. La storia della partita. comunque, non cambia: la Roma controlla il pallone, il Bologna attende nella propria metà campo. La squadra giallorossa è priva di elettricità, non dà mai ritmo alle proprie giocate, va al piccolo trotto in maniera costante, non ha cambio di passo centralmente e così il Bologna può difendere senza grossi affanni. Abraham, di testa, spedisce a lato da favorevolissima posizione ma la Roma non dà mai l'impressione di dominare la gara nonostante il massiccio possesso palla. E, come spesso capita in questi casi, è proprio la squadra di casa a passare in vantaggio, qualche minuto dopo la mezzora, con Svanberg, abile nel piazzare con il piattone destro a giro il pallone alle spalle di Rui Patricio. Non un'azione costruita, ma un'opportunità colta al volo - con la mediana di Mou passiva e fuori posizione - dopo un rinvio morbido di Ibanez. La Roma subisce psicologicamente il colpo, il Bologna sembra avere nuova forza. O forse meno timore nell'attaccare. Abraham, spalle alla porta, di ginocchio in acrobazia costringe Skorupski al miracolo poi, poco prima del fischio d'intervallo, becca il giallo che gli farà saltare l'Inter. E si dispera.
LE NUOVE IDEE - La prima mossa di Mou per tentare di recuperare il risultato è Carles Perez al posto di Diawara, con Veretout adesso più centrale. Il portoghese, però, è costretto presto a cambiare anche El Shaarawy, infortunato: dentro Shomurodov. E la Roma si mette a quattro dietro, per non esser troppo sbilanciata. Dentro anche Cristante (per Veretout) ma nulla di nuovo sul piano del gioco, con Zaniolo e Abraham troppo spesso fuori dalla manovra. E mal cercati dai compagni. Roma tutta o quasi in avanti: Mkhitaryan, dopo una ripartenza guidata da Abraham, si fa stoppare centralmente da Skorupski. Fuori Mancini, dentro Vina: Mou le prova tutte, ma ai giallorossi continua a mancare velocità d'azione contro un Bologna schierato compatto davanti alla propria area. E con Skorupski ancora bravo e decisivo su Abraham. Karsdorp chiude con il giallo: salterà anche lui l'Inter.
:(actionzone)