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Roma, Sabatini se ne va da sconfitto: bei colpi, soldi buttati e zero vittorie
In queste ore sentiamo celebrare Sabatini come un dirigente illuminato. Mah. A noi sembra che i suoi cinque anni alla Roma siano stati una sconfitta. Abbastanza netta, anche. Pensate che, in un lustro, non è riuscito a consegnare al mondo giallorosso nemmeno una modesta Coppa Italia, di quelle che nella Capitale chiamavano portaombrelli (quando a vincerle erano i rivali). Anzi, una l’ha persa in finale ed è addirittura entrata nella storia perché a portargliela via è stata la Lazio in un derby che a Roma nessuno dimenticherà mai.
Qualcuno dirà che in fondo la Roma ha sempre vinto poco, quindi ci sta che nemmeno Sabatini sia riuscito a conquistare alcunché. Vero solo in parte. Il club giallorosso non è certo abituato a fare razzia di trofei, ma nel quinquennio precedente - ad esempio - aveva messo in bacheca due Coppe Italia e una Supercoppa, prim’ancora un’altra Supercoppa, conseguenza dello scudetto del 2001. Per capirsi: se dividiamo gli ultimi quarant’anni in quinquenni, dal ’76 a oggi, solo un’altra volta la Roma era rimasta a bocca asciutta. Non solo: nel corso della sua storia, spesso la società giallorossa ha avuto presidenti di basso profilo e casse vuote o semivuote, mentre gli americani si erano presentati con grandi proclami e fantasmagoriche ambizioni, affidandosi a Sabatini. Risultato? Zero vittorie.
Sabatini negli ultimi anni è stato il grande e vero capo della Roma, anche perché - partito Baldini - era rimasto l’unico uomo di calcio in mezzo a parvenu e uomini di fiducia di Pallotta, che il pallone non sa nemmeno cosa sia. Ha azzeccato alcuni acquisti (Marquinhos, Benatia, Strootman, Pjanic, Nainggolan) e altri li ha clamorosamente falliti, strapagando Iturbe, Uçan, Gerson, Ibarbo e addirittura Doumbia. In generale, non è riuscito nel compito che gli era stato assegnato: vincere. Anzi, a guardare bene non ci è nemmeno andato vicino, a parte quella famosa Coppa Italia. Dite che è sbagliato chiamarlo fallimento?
@steagresti