Roma, regna il caos:| Riecco Mazzarri e Ancelotti
In due mesi la panchina della Roma ha visto alternarsi virtualmente una ventina di tecnici: da Guardiola a Gasperini passando per Mourinho e Villas Boas. Alla fine potrebbe restare Montella. Il tecnico ha riportato la Roma a lottare per la Champions e con le ultime dichiarazioni ('De Rossi è indifendibile e Menez non ha voglia di giocare') ha smesso i panni dell'amico dei giocatori. Di certezze sul futuro, però, neanche l'ombra. Il possibile divorzio di Ancelotti dal Chelsea e l'addio prossimo di Mazzarri al Napoli riportano i due tecnici in corsa. Il primo ha incontrato domenica a Manchester Baldini, ma ha ribadito di volere una Roma in Champions. Mazzarri verrebbe di corsa, ma non convince alcuni dirigenti che per il dopo Spalletti gli preferirono Ranieri.
Con Montella sarebbero in molti a fare le valigie: da Menez a Julio Sergio passando per Simplicio e Borriello che, nonostante la stima per il tecnico, non accetterebbe un'altra stagione da comprimario. Ci sono poi da risolvere i casi di Vucinic e De Rossi. Entrambi aspettano impazienti di trattare il rinnovo, ma nel frattempo ascoltano con attenzione le proposte che arrivano da mezza Europa. L'unica certezza per ora è l'addio di Mexes (ieri Allegri lo ha ufficializzato al Milan) mentre sul fronte arrivi i nomi più vicini sono noti: Pastore e Buffon.
La situazione è kafkiana. Per ora di ufficiale c'è la nomina a dg di Montali (uomo-Unicredit) che però potrebbe non rimanere in giallorosso visto il rapporto non idilliaco con Sabatini e Baldini (uomini di DiBenedetto). Questi ultimi non ricoprono ancora alcun incarico nella Roma, ma parlano e agiscono come se lo avessero. Poi ci sono Pradè, Conti e Tempestilli (uomini della Sensi). Tutti e tre erano dati in uscita, ma potrebbero restare a sorpresa nell'organigramma societario. Potrebbero, perché di certo in questo momento c'è soltanto la confusione. Caos alimentato dalla lettera scritta dal Cda di Roma 2000, firmata anche da Rosella Sensi, che verrà recapitata oggi a DiBenedetto. È una risposta piuttosto piccata alle richieste di chiarimento avanzate dal futuro presidente della Roma circa diritti tv e stadio.
(Leggo - Edizione Roma)