Roma, rebus portiere:| Intanto Doni saluta
Arrivi last minute e partenze programmate. Non è il bollettino delle vacanze, ma le previsioni per i prossimi sette giorni di mercato. Il calendario, infatti, è fitto di appuntamenti: oggi, poco dopo che Lamela sarà salito sull’aereo per Buenos Aires, a Trigoria andrà in scena l’incontro che chiuderà una volta per tutte l’affaire Doni-Liverpool. Tutti si aspettano una fumata bianca così rapida da permettere al brasiliano di poter volare già in giornata verso l’Inghilterra. Due, visto che si attendono aggiornamenti per Julio Sergio al Malaga, portieri che se ne vanno, uno che arriva. E preferibilmente nel più breve tempo possibile, meglio ancora se prima del ritiro. A Trigoria si sfoglia la margherita tra Stekelenburg e Kameni: Sabatini e Baldini preferirebbero il primo, Luis Enrique e De La Peña il secondo: ieri in tarda serata l’ultimo summit telefonico. Due litiganti, ma anche un terzo incomodo come l’argentino Romero, per il quale sono stati riallacciati i contatti nelle ultime ore. Difficilissimo che ce ne sia anche un quarto, nonostante l’autocandidatura presentata da Storari a Sabatini in un incontro di un paio di settimane fa. La Roma cerca anche un terzo centrale difensivo (Kjaer sarebbe quello con le phisique du role adatto), un centrocampista di qualità (offerti due brasiliani: Arouca del Santos ed Henrique del Cruzeiro) e un’alternativa sulla fascia sinistra alla quasi matricola, ma titolare in pectore, Josè Angel Valdes. Questa sarà anche una settimana di incontri chiarificatori o risolutivi: oggi il procuratore di Vucinic passerà la giornata con il suo assistito. Sabatini, che ieri ha smentito per l’ennesima volta la trattativa con la Juve, aspetta di incontrare di persona il montenegrino, poi toccherà a Borriello e Menez. Il turno di Zamparini, invece, è arrivato ieri: «Sabatini ha capito che non aveva i soldi per Pastore ed è stato bravo a prendere Lamela. Pastore, comunque, andrà via al 99%. In lizza ci sono cinque squadre, una è italiana. Non è il Napoli e non è nemmeno la Juve».