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Di Francesco: 'Roma e Real in crisi, a Udine come una vittoria. Manolas c'è'
Cosa non le è piaciuto a Udine
Leggendo i dati sembrerebbe una vittoria, ma il risultato dice altro. Ci è mandata determinazione e cattiveria e non le compri al supermercato. Sia in fase difensiva che offensiva. L'avevamo preparata come la gara più importante, questo mi ha dato fastidio.
Come stanno gli infortunati?
Pellegrini non sarà a disposizione nè con Real nè con l'Inter. Olsen farà un provino ma gli esami svolti in mattinata sono buoni. Manolas sarà della partita.
Per 19 volte la Roma a Udine è entrata nell'area piccola. Come mai non avete trovato il gol?
Sono i tanti dati che da positivi diventano negativi. La mancanza di credere a quello che si fa in area di rigore porta a questo. Il lavorare sulla testa dei ragazzi permette di venirne fuori. Il fatto di avere subito una gara importante aiuta.
Quanto è importante questa gara per il suo futuro alla Roma?
E' importante per la squadra, di me non parlo perché ho sempre sentito grande società dalla fiducia. Poi è normale che il calcio è il calcio, il risultato è importante in primis per provare ad arrivare in vetta al girone.
La cattiveria è una qualità che si allena. E il Real è davvero in crisi?
L'allenatore è lo stesso che con determinazione ha portato la Roma spesso nella metà campo avversaria. La cattiveria è una cosa astratta e i giocatori sanno bene che averla fa differenza. Si può allenare, ma spesso ricadiamo su questa cosa. Evidentemente devo raddoppiare le dosi, io l'esame di coscienza la faccio tutti i giorni. Real in crisi? Possono dire la stessa cosa di noi. Sono due squadre malate in campionato, sarà ad armi pari detto però che loro sono campioni d'Europa.
Come è cambiato il Real da Lopetegui a Solari?
Secondo me giocano in maniera molto simile. Loro venivano all'andata da un ottimo momento, oggi è diverso.
Se dovesse arrivare una sconfitta cosa accadrebbe?
Giochiamola prima sta partita. Bisogna mandare messaggi positivi in certe situazioni. Dovremmo raddoppiare l'impegno, ma il mondo e la vita non sono fatte per abbattersi. Anzi nelle difficoltà bisogna fare di più, e già lo abbiamo fatto in altri periodi. Il problema più grande - tra le tante cavolate che dico - è la continuità.
Vista l'assenza di Pellegrini e De Rossi, c'è la possibilità di tornare al 4-3-3?
Non parlo di formazione assolututamente. Non ho ancora deciso nemmeno il sistema di gioco, certe partite ti fanno pensare a tutto. Tutti hanno la possibilità di scendere in campo. Vedremo, potrebbero esserci sorprese.
Quanto è cambiata la Roma rispetto all'andata?
Ora abbiamo una identità più delineata. E' cambiata molto, è cambiata la condizione e pure la crescita di alcuni giovani che vivono di alti e bassi.