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    Roma, Ranieri: 'Perdere a Milano non cambierebbe il nostro umore. Futuro? Ora faccio il mio, poi...'  VIDEO

    Roma, Ranieri: 'Perdere a Milano non cambierebbe il nostro umore. Futuro? Ora faccio il mio, poi...' VIDEO

    A due giorni da Inter-Roma torna a parlare Claudio Ranieri in conferenza stampa. Ecco le sue parole


    Che effetto tornare a San Siro da allenatore della Roma?
    "Lo stadio non mi cambia nulla, mi fa effetto essere l'allenatore della mia squadra del cuore. Affrontare l'Inter che è molto vicina alla Champions rappresenta una bella sfida". 

    Può essere la partita decisiva per capire se la Roma è guarita?
    "Una battuta d'arresto non cambierebbe il nostro umore e la nostra voglia di Champions, se dovessimo vincere invece avremo una spinta notevole. Far bene significherebbe molto". 

    Il cambio di passo di Pellegrini al fianco di Cristante può dare più garanzie di Nzonzi?
    "Ho visto tutti i ragazzi con voglia. Tutte le considerazioni tattiche saranno messe a punto domani sera. Condivido però l'analisi su Pellegrini, ha un passo più rapido di Nzonzi. Il francese è un punto di riferimento a due tocchi".

    Lei ha allenato l'Inter, c'è una differenza tra le due piazze e come valuta Spalletti?
    "Stimo tutti i miei colleghi e non valuto mai il lavoro degli altri. Ogni città ha le sue differenze, e dipende molto dal momento storico in cui vai a lavorarci. Io ho avuto poco tempo per conoscere Milano, ci sono stato pochi mesi e in quei mesi ho perso due giocatori come Thiago Motta e Coutinho. L'Inter si era ripresa, poi la cessione del primo ha fatto spegnere la squadra".

    Abbiamo rivisto Dzeko-Schick, esperiemento da mettere da parte?
    "Io non ho cambiato idea, ma ho fatto il farmacista avendo diverse problematiche. Se partivo con Pellegrini non potevo poi far uscire De Rossi, per questo sono partito con due punte. Affronteremo una squadra che corre e lotta, quindi dovrò scegliere una squadra che possa giocare 90 minuti". 

    Zaniolo può giocare più accentrato?
    "Nicolò non è nel suo momento migliore. Il suo miglior ruolo per me è da mezz'ala a tutto campo". 



    Le brillano gli occhi quando parla di Roma, è difficile essere profeti in patria?
    "Mi sento un professionista, mi brillano gli occhi solo per due club: Roma e Cagliari. Ma non mi sento un profeta. Sono arrivato in momenti particolari in ogni piazza, ma la mia carriera non è finita".

    Le due vittorie consecutive vi hanno riconsegnato serenità?
    "Questo mese e mezzo ci ha portato a una conoscenza migliore, i giocatori ora sanno come ragiono. Io ci metto un po' di più perché sono tanti, fortunatamente riesco a capirli piano piano. Non prendere gol in due gare di fila ci ha dato convinzione. Per questo dico che in caso di sconfitta non cambierebbe la nostra voglia". 

    Ieri Conte ha detto che cerca un progetto convincente, la Roma può farlo magari anche sotto la sua guida?
    "Meno male che m'avete messo in mezzo (ride, ndr). Questo non sta a me dirlo, io ora devo portare la squadra il più alto possibile. Noi allenatori siamo gli ultimi a sapere le cose. Ora farò il mio, poi vedremo che vorrà fare il presidente". 

    La Roma deve stare attenta con una squadra che gioca negli ultimi trenta metri come l'Inter?
    "A me piace dare emozioni ai tifosi, contate le squadre che fanno gol partendo da dietro. Io sono uno pratico, non voglio rischiare cose che non si possono fare. Lotteremo su ogni palla, metteremo il cuore".
     

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