Roma, Ranieri studia:| 4-4-2 o 4-2-3-1?
Ranieri lo aspetta a braccia aperte. Lui, Taddei, non vede l'ora di essere nuovamente a disposizione. Doveva esserlo già prima della gara contro il Napoli ma alla fine ha preferito non rischiare. Da mercoledì, giorno fissato per la ripresa degli allenamenti, è l'osservato speciale a Trigoria. Sia lo staff tecnico che quello medico stanno monitorando il suo ritorno sul campo. Al momento il brasiliano si è limitato ad un paio di sedute differenziate, preferendo non forzare nella doppia di ieri (a riposo nel pomeriggio). La precauzione è massima visto che il problema muscolare che lo ha afflitto al polpaccio è di quelli con i quali è meglio non scherzare (è reduce da 40 giorni di stop).
Ranieri non vede l'ora di poter contare su di lui: Rodrigo ha davanti una settimana di lavoro per rispondere presente. La Roma senza Taddei si è vista privata dell'unico esterno offensivo di ruolo. Un paradosso, ricordando che il tecnico prima di partire per le vacanze estive aveva confidato di voler puntare sul 4-4-2, modulo che vede proprio negli esterni la sua esaltazione. Ora con il ritorno del brasiliano (si sta lavorando per fargli avere nelle gambe almeno un'ora contro il Genoa) la palla passa a Ranieri: 4-2-3-1 o 4-4-2?
Lo scorso anno, nell'affrontare il 3-4-3 di Gasperini, l'allenatore romano schierò la Roma con il modulo spallettiano. All'appello mancavano Totti (infortunato) e De Rossi (in panchina) ma i giallorossi non cambiarono fisionomia: il tecnico si limitò a sostituirli con Brighi e Toni (autore di una doppietta). In campo venne schierato un 4-2-3-1 atipico, con Perrotta al fianco di Pizarro e Brighi nel trio dietro il centravanti con compiti di marcatura su Milanetto. Taddei e Vucinic ai lati furono fondamentali: il primo in versione tuttofare (abile a tenere basso Criscito e a regalare la superiorità numerica) mentre il montenegrino in veste di rifinitore (due assist a Toni). Finì 3-0. Lo stesso punteggio della stagione precedente con Spalletti in panchina. Anche in quel caso (8 febbraio 2009) schierando sempre il 4-2-3-1...
(Il Messaggero)