Roma, Ranieri:| 'Ci manca un rigore'
Storie di romani. Gente che nella notte di Torino attraversa con rabbia o malinconia pezzi del proprio passato per guardare al futuro. C’ècapitan Totti, che ha atteso proprio l’antica avversaria — la Juve — per segnare il suo primo gol in campionato, il 193o della sua carriera in A, zittendo gli juventini che lo insultano per tutto il match e riprendendo la rincorsa a quel Robi Baggio (50) che lo precede nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Ci sono Pepe e Storari, che di Roma hanno ricordi agrodolci. C’è De Rossi, che ritrova l’antico «gemello» Aquilani, pensando con malinconia a quel centrocampo giallorosso nato e morto in pochi anni. Ci sono Greco e Rosi, all’inseguimento dell’avvenire e infine c’è Ranieri, un ex che a Torino hanno apprezzato troppo tardi. Ed è lui che alla fine traccia la rotta.
RANIERI AMARO «Potevamo vincere — dice l’allenatore —, avevamo creato problemi alla Juve ma non abbiamo colpito e loro si sono gasati. Abbiamo fatto la partita noi, ma dovevamo essere più incisivi. Tutti potevano fare meglio. Borriello? Quando è entrato non l’abbiamo servito bene, i miei giocatori di qualità erano stanchi. Ho messo Marco in panchina perché sto facendo delle rotazioni in avanti, ma è l’unico che ci dà profondità e riempie l’area. Se nel primo tempo su una palla di Menez in area ci fosse stato lui, avrebbe segnato come con la Fiorentina. Ma il gruppo è sano, c’era il rischio all’inizio di buttare una stagione come due anni fa. Borriello dice che la Roma è fra le prime due in Europa? Discorso sulle ali dell’entusiasmo. Ci sono buone squadre in Italia e molte di più in Europa. Aquilani? Lo avrei voluto a 16 anni al Chelsea con me. Mi auguro per lui che gli infortuni siano finiti». Totti invece loda il tempismo della rimonta: «E’ stato essenziale restituirgli subito il gol. La partita è stata combattuta ma era nelle nostre possibilità fare bottino pieno. Tra una settimana c’è l'Udinese, dovremo sfruttare questi giorni per recuperare gli infortunati».
SACRIFICI Qualche riserva Ranieri ce l’ha sull’arbitraggio, anche perché Mexes non usa giri di parole: «C’era rigore su di me». Il tecnico: «Non parlo del rigore non dato a Mexes, manon capisco perché Rizzoli abbia ammonito Menez al primo fallo e subito dopo non abbia fatto lo stesso con Felipe Melo su Totti. Doveva usare lo stesso metro, è stato più severo con noi. Totti? Sapevo che per lui il gol non era un problema e sarebbe arrivato. Gli ho fatto i complimenti e ora guardiamo avanti. Questa è una squadra sana, a voi piacciono i dualismi, io spero di riavere presto anche Adriano e Pizarro. De Rossi, col cileno, si deve sacrificare in una posizione non sua, ma l’ha fatto anche l’anno scorso segnando tanto. Dobbiamo pensare alla Roma e non ai singoli, è l’unico modo per andare lontano, altrimenti non si farà strada. Il voto finale? Direi, da 18 a 30, al massimo 24, non di più». E a chi gli chiede di Blanc risponde così: «Io parlo di calcio, e quello non è calcio». Chi vuole intendere...