Roma, questo non è il vero Nainggolan: merita un rinnovo da top player?
Qualcosa non torna a proposito di Radja Nainggolan. Da alcune stagioni è un giocatore in rampa di lancio, un talento pronto a compiere il definitivo salto di qualità. Il suo profilo è ricercatissimo, il mediano della Roma è quello che si definisce un centrocampista moderno, che unisce forza a tecnica, che sa vedere e centrare la porta da fuori area, che recupera palloni ed è abile a reimpostare l’azione, che ha personalità in mezzo al campo e nelle incursioni offensive, che ha carattere anche fuori e che gioca sempre con senso di appartenenza, diciamo con il cuore.
Sarebbe adeguato in qualsiasi squadra al top. Si è calato rapidamente e spontaneamente nella parte di paladino giallorosso, senza lesinare interventi duri – come è nel suo istinto in partita – pure sui social, con dichiarazioni talmente temerarie da rischiare poi l’effetto contrappasso, anzi incappandovi a volte, come nel caso delle punzecchiature rivolte alla Juventus. Proprio dai bianconeri, nel frattempo, sono arrivate avances che Nainggolan si è affrettato puntualmente a respingere, pubblicizzando il suo amore per la Roma e manifestando l’intenzione di non accettare, né ora né mai, alcuna proposta dai rivali. Così si è guadagnato la stima dell’ambiente giallorosso, compresa ovviamente quella del club che di giocatori come il belga di origine indonesiana ha davvero bisogno per gettare le fondamenta di una squadra di vertice.
È partita quindi la trattativa per il rinnovo contrattuale, su cifre da big, per un ingaggio che sarebbe il terzo più alto in serie A, se ufficializzato. Se. Perché la trattativa ha fatto registrare un nuovo stop, dopo che una settimana fa tutto sembrava definito e le firme pronte. Nainngolan ancora in giallorosso a ulteriore conferma di un rapporto solido e condiviso, risultato immune perfino alle solite sirene inglesi. Non è un mistero che tra gli estimatori dell’ex cagliaritano ci sia Antonio Conte, manager del Chelsea che già ai tempi della Juve aveva indicato il centrocampista tra gli obiettivi principali, anzi indispensabili. L’offensiva dei Blues è stata sicuramente più sostanziosa e munifica di quella juventina, ma la Roma ha saputo resistere e Nainngolan ha avvallato l’ipotesi di un rinnovo contrattuale a quota 5 milioni.
Tutto questo fino a qualche giorno fa, fino allo stop imposto dal caso regolamentare che ha visto il Belgio convocare il giocatore e la Roma negare il permesso per un conclamato infortunio che però non ha impedito al Ninja di scendere in campo in una partitella con la Primavera giallorossa. Nainngolan come al solito si è infuriato su Twitter, ma la questione è stata presa in esame dall’Uefa e ora sul giocatore pende una possibile squalifica, che rischia di escluderlo dalla strategica trasferta di Napoli. Che c’entra questo episodio con l’affermazione di Nainggolan al rango di campione? Forse poco, ma di fatto rappresenta un rallentamento. Non l’unico, perché in campionato fin qui alla Roma è mancato proprio il guizzo in più che spesso il giocatore aveva saputo garantire nelle sfide più intricate, nei momenti più strategici.
Di sicuro questa è la sua stagione più importante, rappresenta il punto di passaggio verso una dimensione superiore. Perché altrimenti il dubbio (che poi coinvolge direttamente la stessa Roma) resta: Nainggolan è potenzialmente un campione di prima fascia, ma lo è già diventato, lo sta per diventare o non lo diventerà mai?
Sarebbe adeguato in qualsiasi squadra al top. Si è calato rapidamente e spontaneamente nella parte di paladino giallorosso, senza lesinare interventi duri – come è nel suo istinto in partita – pure sui social, con dichiarazioni talmente temerarie da rischiare poi l’effetto contrappasso, anzi incappandovi a volte, come nel caso delle punzecchiature rivolte alla Juventus. Proprio dai bianconeri, nel frattempo, sono arrivate avances che Nainggolan si è affrettato puntualmente a respingere, pubblicizzando il suo amore per la Roma e manifestando l’intenzione di non accettare, né ora né mai, alcuna proposta dai rivali. Così si è guadagnato la stima dell’ambiente giallorosso, compresa ovviamente quella del club che di giocatori come il belga di origine indonesiana ha davvero bisogno per gettare le fondamenta di una squadra di vertice.
È partita quindi la trattativa per il rinnovo contrattuale, su cifre da big, per un ingaggio che sarebbe il terzo più alto in serie A, se ufficializzato. Se. Perché la trattativa ha fatto registrare un nuovo stop, dopo che una settimana fa tutto sembrava definito e le firme pronte. Nainngolan ancora in giallorosso a ulteriore conferma di un rapporto solido e condiviso, risultato immune perfino alle solite sirene inglesi. Non è un mistero che tra gli estimatori dell’ex cagliaritano ci sia Antonio Conte, manager del Chelsea che già ai tempi della Juve aveva indicato il centrocampista tra gli obiettivi principali, anzi indispensabili. L’offensiva dei Blues è stata sicuramente più sostanziosa e munifica di quella juventina, ma la Roma ha saputo resistere e Nainngolan ha avvallato l’ipotesi di un rinnovo contrattuale a quota 5 milioni.
Tutto questo fino a qualche giorno fa, fino allo stop imposto dal caso regolamentare che ha visto il Belgio convocare il giocatore e la Roma negare il permesso per un conclamato infortunio che però non ha impedito al Ninja di scendere in campo in una partitella con la Primavera giallorossa. Nainngolan come al solito si è infuriato su Twitter, ma la questione è stata presa in esame dall’Uefa e ora sul giocatore pende una possibile squalifica, che rischia di escluderlo dalla strategica trasferta di Napoli. Che c’entra questo episodio con l’affermazione di Nainggolan al rango di campione? Forse poco, ma di fatto rappresenta un rallentamento. Non l’unico, perché in campionato fin qui alla Roma è mancato proprio il guizzo in più che spesso il giocatore aveva saputo garantire nelle sfide più intricate, nei momenti più strategici.
Di sicuro questa è la sua stagione più importante, rappresenta il punto di passaggio verso una dimensione superiore. Perché altrimenti il dubbio (che poi coinvolge direttamente la stessa Roma) resta: Nainggolan è potenzialmente un campione di prima fascia, ma lo è già diventato, lo sta per diventare o non lo diventerà mai?