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Roma, questo Mkhitaryan è da urlo: a Cagliari decidono i quattro emarginati
Maran cerca il bel Cagliari che ha fatto sognare con scelte trasgressive, almeno in apparenza: Oliva trova spazio, Olsen si riprende la porta che aveva ceduto a Cragno e Paloschi gioca dall’inizio dopo tante occasioni perdute. Anche Fonseca rimescola le carte con il sorprendente esordio da titolare di Villar, oggetto fin qui misterioso che si colloca a fianco di Cristante con i compiti di Veretout. Dzeko va in panchina pensando ai rischi del surmenage.
La Roma tira dieci volte verso la porta del Cagliari nel primo quarto d’ora. Sembra un tiro al bersaglio con Olsen baciato dagli dei del calcio, evidentemente disposti ad aiutarlo nella vendetta contro la sua ex squadra, che non dimostrava di apprezzarlo. Da Under a Mkhitaryan, da Kalinic a Bruno Peres, il portiere svedese para tutto il possibile. Le regole del calcio sono implacabili: il codice prevede il castigo davanti a tante occasioni non sfruttate. E infatti Oliva, che non ha fatto rimpiangere Cigarini, indovina l’assist perfetto per João Pedro che trova il tiro della domenica illudendo i tifosi del Cagliari.
La Roma, un po’ come a Gent, rimedia subito senza avere il tempo di piangersi addosso come avrà sicuramente Pellegrini, cuore romanista, che intercetta maldestramente un cross di Kolarov offrendo a Kalinic il più facile dei colpi di testa. Quasi un autogol a cui si aggiunge il bis del centravanti più depresso del secolo. Non ci vuole la laurea per spingere il pallone consegnato da un irresistibile affondo di Mkhitaryan.
Il secondo tempo sembra ricalcare il primo anche se Ionita, imbeccato da Nainggolan, potrebbe pareggiare se non cincischiasse con il pallone. Kluivert coglie la parte alta della traversa ma va a segno dopo una discesa molto simile a quella del pareggio di Gent. Maran firma la bocciatura di Paloschi e riconsegna a Simeone la titolarità del ruolo. Entra anche Gaston Pereiro che ha sangue uruguagio e piedi raffinati. Gli basta poco per dimostrare il suo talento: una sberla da fuori batte Pau e riaccende la partita con i romanisti che non possono fare a meno di pensare all’anno scorso, quando il Cagliari rimontò due gol alla Roma in 9 contro 11. Ma questa volta la musica è diversa: Pellegrini abbatte Bruno Peres beccandosi un cartellino giallo e una punizione tagliata di Kolarov che tocca Mkhitaryan beffando Olsen.
Finita? Con la Roma mai dire mai. Manina galeotta di Smaling e rigore sentenziato dal Var. Pau respinge il tiro di Joao Pedro che però è lestissimo a rimediare con una zuccata. Restano da giocare i sei minuti di recupero da sconsigliare ai minori.
IL TABELLINO
Cagliari-Roma 3-4 (primo tempo 1-2)
Marcatori: 28’ p.t. Joao Pedro (C), 29’ p.t. Kalinic (R), 42’ p.t. Kalinic (R), 19’ s.t. Kluivert (R), 30’ s.t. G.Pereiro (C), 36’ s.t. Kolarov (R), 44 s.t. Joao Pedro (C)
Assist: 28’ p.t. Oliva (C), 42’ p.t. Mkhitaryan (R), 19’ s.t. Kalinic (R), 30’ s.t. Nainggolan (C)
Cagliari (4-3-2-1): Olsen; Cacciatore, Pisacane, Klavan, Pellegrini; Ionita (21’ s.t. Pereiro), Oliva, Rog (45’ s.t. Ragatzu); Nainggolan; Joao Pedro, Paloschi (21’ s.t. Simeone). All.: Maran
Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Bruno Peres (39’ s.t. Santon), Smalling, Fazio, Kolarov; Cristante, Villar; Under (31’s.t. C.Perez), Mkhitaryan; Kluivert (40’ s.t. Veretout); Kalinic. All.: Fonseca
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Ammoniti: 34’ p.t. Under (R), 35’ p.t. Joao Pedro (C), 10’ s.t. Villar (R), 21’ s.t. Simeone (C), 33’ s.t. Kluivert (R), 35’ s.t. Pellegrini (C), 46’ s.t. Pau Lopez (R), 51’ s.t. Santon (R), 52’ s.t. Ragatzu (C)