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    Roma, Pellegrini: 'Voglio diventare il capitano. In passato problemi al cuore'

    Roma, Pellegrini: 'Voglio diventare il capitano. In passato problemi al cuore'

    Intervistato da DAZN alla vigilia di Parma-Roma, il centrocampista italiano Lorenzo Pellegrini ha parlato anche del suo presente e futuro in maglia giallorossa.

    CAPITANO - “Mi piacerebbe diventare capitano della Roma, è una responsabilità che voglio prendermi. Sarebbe un onore rappresentare Roma e tutti i suoi tifosi. I miei amici e le persone a cui voglio bene. Sarebbe un’ulteriore responsabilità, e a me piace assumermele. Sarebbe veramente una bella cosa".
     
    RUOLO - "Trequartista? Mi piace tanto questo ruolo, io mi metto a disposizione dell’allenatore e posso fare anche il mediano, ma da trequartista mi diverto. Qui puoi muoverti, prendere palla, giocare e buttarti negli spazi. Questo ti fa stare più libero mentalmente. Non dai punti di riferimento agli avversari. Mi auguro di riuscire a fare qualche gol in più perché ne ho fatti solo due fino ad ora”.

    FAMIGLIA - "Non mi stanco mai di dirlo che giocare qui per un ragazzo romano, ti dà un senso di responsabilità e orgoglio. Perché quando scendi in campo ti sembra di rappresentare la tua famiglia che è cresciuta con questi colori addosso"

    PROBLEMI AL CUORE - "Avevo avuto un'infezione della quale non mi ero accorto e con la quale avevo continuato a giocare per diversi mesi, e questa infezione mi ha portato ad avere dei battiti irregolari, che si chiamano aritmie. Queste aritmie mi portavano ad essere in affanno anche solo a muovermi, in un giorno per intenderci ne avevo 20.000 in più. Ho vissuto tutto molto serenamente, senza un dubbio che sarei tornato a giocare. La mia prognosi era di 6-7 mesi, e io al quarto mese mi sentivo con la mano il cuore, e sentivo che stavo bene, infatti sono tornato prima ad allenarmi".

    I MIGLIORI CENTROCAMPISTI - "Visione di gioco? Il più forte è Daniele (De Rossi), dico lui perché’ altrimenti litighiamo (ride nrd). A parte gli scherzi, prima che arrivi la palla, lui sa già quello che deve fare, e quello che dovrà fare con la palla quello a cui la passerà. Impressionante. Tecnica di base? Modric è il migliore al mondo. Fase di interdizione? Kantè. Quando ci abbiamo giocato in nazionale, ricordo che ti stava tre metri dietro e lo sentivi arrivare. Non si ferma mai! Tempi di inserimento? Khedira, sa sempre il momento giusto in cui andare".
     

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