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    Roma, Pellegrini: 'Mai alla Lazio. E su Schick...'

    Roma, Pellegrini: 'Mai alla Lazio. E su Schick...'

    Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista, durante la tournée americana, a Laroma24.it. Queste le sue parole:

    Quanto c'è di Di Francesco nella tua scelta di tornare a Roma? 
    "Sappiamo tutti che fortunatamente c'era questa clausola a favore della Roma. Ne avevamo già parlato a gennaio e la Roma aveva provato a riportarmi, ma abbiamo deciso di rimandare di 6 mesi in primis per me, per farmi fare ancora esperienza al Sassuolo e per farmi tornare qua più pronto e poi anche per il Sassuolo stesso perché non era un bel periodo e siccome è una società a cui tengo moltissimo non mi sarebbe piaciuto abbandonare la nave nel momento del bisogno. C'è tanto di Di Francesco nella scelta di venire qui ma c'è anche tanto di mio nel senso che probabilmente avrei comunque preso questa strada".

    Hai notato differenza tra il Di Francesco di Sassuolo e quello di Roma?
    "Il mister ha le sue idee ben chiare e lo stesso era al Sassuolo, le sue idee ultra offensive dove è importantissimo che la squadra lavori insieme come gruppo, come una squadra compatta sia dentro che fuori dal campo. Se lavoriamo nella maniera giusta sicuramente possiamo toglierci qualche soddisfazione."

    Hai definito De Rossi un tuo idolo. Se dovessi definirlo come giocatore e come Capitano, che parole utilizzeresti?
    "Penso che Daniele sia agli occhi di tutti un giocatore straordinario. Ha quell'esperienza ma anche quella qualità impressionante che fanno di lui uno dei miei punti di riferimento. Come giocatore penso che sia indiscutibile, si vede che sta sempre un passo avanti a tutti".

    Avrai seguito sicuramente la vicenda legata a Schick durante le visite mediche con la Juventus visto che anche tu in passato hai sofferto di un'aritmia cardiaca temporanea... Quanto ti sei sentito vicino al ragazzo e nel caso tuo se hai realmente rischiato di non giocare più a pallone?
    "Si ho letto e mi dispiace tantissimo perché tra l'altro so che è un bravo ragazzo e mi è dispiaciuto leggere questo, è anche un grandissimo giocatore perché quest'anno ha dimostrato a tutta Italia le sue grandi qualità. Riguardo all'aritmia ora non so di preciso cosa lui abbia avuto però so che è una cosa naturale nel senso che durante ogni giornata ognuno di noi ha qualcuno di questi battiti irregolare perché è così, è il nostro corpo e se lui ha avuto qualche problemino in più non lo so. La mia era data da un'infezione che avevo avuto e che non curata nella giusta maniera aveva stimolato il cuore e si era creata questa infiammazione ma non era nulla di che, non ho mai temuto di smettere e anzi spero che non lo faccia neanche lui perché non sono belle sensazioni quando una persona ti dice che per 4-5 mesi non puoi più entrare in campo perché noi viviamo per questo. Spero che la sua sia una situazione simile alla mia e che lui capisca che questo non è il momento di fermarsi anzi è il momento di fare quel passettino in più."

    In passato sei stato accostato anche alla Lazio. Se la Roma non ti avesse "riportato a casa", avresti trattato l'offerta della Lazio come quella di una squadra qualunque?
    "Non credo, non voglio creare polemiche o altro però visti i miei 10 anni con la maglia della Roma, andare poi a fare un'esperienza a Sassuolo e tornare a Roma come un giocatore non della Roma sarebbe stato difficile, anzi direi impossibile. Uno ci si deve trovare poi in determinate situazioni, però mi sento di dire che veramente sarebbe stato quasi impossibile".

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