Roma:| Parte l'operazione risparmio
La Banca Unicredit indirizza la Roma nella prossima sessione di mercato, finestra di gennaio a partire da lunedì 3 sino a fine mese: basta follie e sperperi, deve scattare l’operazione risparmio. Anche per rendere più appetibile, riducendo i costi, la società che è in vendita da luglio e che proprio negli ultimi giorni di gennaio conoscerà i reali pretendenti, chiamati a presentare le offerte vincolanti. Unicredit, quindi, vigilia sulle mosse dei dirigenti giallorossi.
L’input è sfoltire: dovrebbero averlo capito tutti, anche sognatori e illusionisti. Con due indicazioni fondamentali, girate ultimamente a Trigoria: 1) alleggerire subito i costi di almeno 10 milioni; 2) cedere i calciatori non utilizzati da Ranieri, anche in prestito, per alleggerire il monte ingaggi, salito con gli arrivi di Adriano e Borriello a 86 milioni di euro, troppi per una squadra che è quinta in classifica e a 7 punti dal primo posto.
Il riferimento ai giocatori poco impiegati è da approfondire: la Banca non vuole certo rendere meno competitiva la Roma, impegnata su tre fronti a cominciare da quello in Champions, a febbraio negli ottavi contro lo Shakhtar Donetsk e passando per il derby di Coppa Italia, a gennaio nell’ottavo (partita secca) contro la Lazio. Dunque, anche in caso di offerte interessanti, la Sensi non dovrà tagliare calciatori che fanno parte del gruppo dei titolari, da Vucinic a Menez, da Brighi a Simplicio. La dieta del club giallorosso inizierà dopo Natale, anche se non possiamo avere la certezza che abbia l’effetto desiderato: le dismissioni di giocatori non sono mai scontate, soprattutto quando gli ingaggi sono tanto elevati (chi acquista, non vuole mai concedere gli stessi euro e pretende sempre l’aiutino di chi vende).
Comunque, già la prossima settimana, è previsto un vertice di mercato: lunedì pomeriggio, quando la Roma riprenderà gli allenamenti, o al massimo martedì mattina, Ranieri dovrà dare l’okay ad alcune partenze. La lista è già pronta, ma con un paio di posizioni ancora in sospeso. In uscita sei calciatori: Baptista, Loria, Antunes, Okaka, Rosi e Doni. I dirigenti giallorossi, per motivi diversi, non sarebbero d’accordo sul trasferimento degli ultimi due: preferirebbero far partire Cicinho, confermando Rosi come vice Casseti, per una questione d’ingaggio, visto che il secondo guadagna quattro volte meno del brasiliano, solo 4 gare da titolare e anche a San Siro finito in tribuna; vorrebbero confermare Doni, anche in considerazione dei tanti infortuni che hanno tenuto fuori Julio Sergio in questi primi quattro mesi della stagione.
I sei individuati e a quanto pare indicati anche dall’allenatore porterebbero a un dimagrimento abbastanza evidente: circa 9 milioni. I conti sono abbastanza facili da fare: con l’addio di Baptista, unico giocatore che andrebbe via a titolo definitivo (quotazione tra i 2 milioni e mezzo e i 3) e con il Malaga favorito su Aston Villa e West Bronwich, la Roma tirerebbe un sospiro di sollievo da 5 milioni e 200 mila, considerato anche metà ingaggio da corrispondere al brasiliano sino a fine stagione, cioè 2 milioni e 700 mila lordi; i prestiti degli altri porterebbero un risparmio sugli stipendi di 400 mila euro per Loria che può tornare all’Atalanta, di 500 mila per Rosi che si può sistemare al Bologna, di 500 mila per Okaka chiamato dal Bari, di 250 per Antunes che tornerebbe in Portogallo all’Uniao Leiria, di 2 milioni 200 mila per Doni che piace sia al Malaga che all’Aston Villa.
«Sto valutando proposte che arrivano dalla Spagna» ammette la Bestia. A parte Baptista, però, c’è anche chi non ha alcuna intenzione di muoversi da Trigoria. Per primo Doni che, due giorni fa, è uscito definitivamente allo scoperto da Riberao Preto, stato di San Paolo in Brasile: «Voglio rimanere: è una decisione presa con la mia famiglia». Ieri pomeriggio anche Okaka è stato chiaro: «Resto alla Roma». Ma il giovane attaccante, alla fine, potrebbe accettare di lasciare la Roma.
Prima gli addii, poi gli optional. Magari Behrami, 1 milione di euro per il prestito, o Sculli, 800 mila e stessa formula (più l’ingaggio, per entrambi, da aggiungere all’operazione). Ma la prima urgenza è il rinnovo di Mexes che sta prendendo tempo.
«La Roma ha tutto per fare meglio nel 2011» la promessa di Ranieri in un’intervista a Mediaset, in cui non accenna al rinnovo del suo contratto. Anche perché per il futuro, sulla panchina della squadra giallorossa, si intravede da tempo l’identikit di Ancelotti. L’alternativa è Gasperini, contattato un mese fa. «Penso che la Roma sarà venduta a un americano e le cose miglioreranno» l’augurio di Adriano da Rio de Janeiro.