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Roma-Parma, le pagelle: De Rossi Infinito. Perotti salva feste
Mirante 6,5: Applauditissimo al suo ingresso in campo. Un professionista silenzioso che ha tenuto a galla i sogni Champions con le sue parate. Se solo fosse stato chiamato in causa prima… Oggi spara la ragnatela su un diagonale di Gervinho impedendo il gol dell’ex che però si rifà nel finale. Per il resto si limita all’ordinaria amministrazione smaltendo il poco traffico che gli si para davanti.
Florenzi 6: Raccoglie il testimone più pesante passato sulle braccia d’acciaio di Totti e De Rossi. Con poca gioia e con un carattere forse non ancora maturo per una tale responsabilità. Oggi mette tutti i suoi polmoni per far soffiare a Daniele le candeline più amare, ma si vede che è contratto, emozionato, nervoso. Ora gli tocca il compito più duro, in bocca al lupo.
Juan Jesus 6,5: Cerca di acchiappare per le trecce Gervinho utilizzando senso della posizione ed esperienza. Ci riesce per gran parte della serata relegando l’amato ex al ruolo di spettatore della festa d’addio di De Rossi. Un recupero sull’ivoriano nella ripresa fa scattare in piedi l’Olimpico. Il suo, Juan, ce l’ha sempre messo.
Fazio 6: Copre le spalle a Daniele con la solita prestanza fisica anche se in velocità, e sul bagnato, slitta un po’. Al 25’ si affaccia in area parmense con una capocciata delle sue poi si rimette in riga per provare a mantenere intatta la porta nel giorno dei saluti. E dopo una stagione disastrosa per il Comandante.
Kolarov 6: Fischiato, pure lui potrebbe aver giocato la sua ultima in maglia romanista. Un legame quello con Daniele nato sin da subito e cementificato in due anni. Stasera, come da parecchie sere, gioca col freno a mano tirato.
De Rossi 10:L’infinito, del romanismo, la malinconia guerriera di un uomo monolite di questa città, l’amarezza tipica di un romano per bene che ha vissuto, lottato, pianto e amato. E come gli innamorati più belli è rimasto tradito. Non dalla sua gente però, no da loro no. L’infinito si è manifestato sotto una pioggia di lacrime dal cielo. Col solito petto in fuori, con la barba zuppa e gli occhi gonfi. E nessun americano lo potrà misurare, o imprigionare in grigie e tristi logiche di mercato. (36’st Under 6,5: l’onore di aver stretto la mano a Daniele nella sua ultima passerella e il merito per l’assist a Perotti)
Pellegrini 7: Al fianco del suo capitano nella sua ultima battaglia alla Jon Snow. Toglie la giacca e indossa la tuta mettendosi al servizio della squadra con un abnegazione raramente vista nelle ultime settimane. Ci mette dentro pure un gol fortunoso con deviazione di Gagliolo. Ci riprova nella ripresa con tutto l’amore che può.
El Shaarawy 6: Conclude una stagione, per lui e quasi solo per lui, a tratti entusiasmante. Anche il Faraone oggi gioca una partita contratta, tesa, poco brillante. Pure lui infatti rischia di salutare. Nella ripresa
Pastore 6,5: Regala in mezz’ora i numeri che avremo voluto vedere in una stagione. Al 21’ impegna Frattali dopo una bella serpentina poi entra nella orchestrata del primo gol. Nella ripresa perde un po’ di smalto ma mette spesso il passo da danza nei pochi tentativi offensivi di Dzeko e compagni. (12’st Cristante 6: investito da De Rossi, nel senso buono del termine, prova la battuta a rete in un paio d'occasioni)
Perotti 6,5 : Una stagione vissuta chiuso dentro casa mentre gli altri giocavano in giardino. Colpa dei tanti infortuni. Nell’ultimo giorno di scuola però è sempre decisivo. Per l'addio di Totti fu il comprotagonista di una giornata commovente, ma sorridente sotto il punto di vista sportivo con gol salva Champions. Oggi segna per tre punti inutili.
Dzeko 5: Pure per Edin dovrebbe essere l’ultimo giro d’Olimpico. Percorre la strada a testa alta ma senza squilli. Quando gli arriva il pallone del gol d’addio si impantana in una pozzanghera. Ha passato una stagione deludente, senza dubbio. Ma privarsi di uno così senza avere un degno paracadute è un altro rischio immane. Chiude la sua avventura nel peggiore dei modi, senza dare la mano a Ranieri e con uno sputo sospetto. Che orrendo modo di dirsi addio. (18’st Schick ng: impalpabile, come sempre)
Ranieri 9: E’ diventato Sir dopo il titolo vinto a Leicester, ma il titolo nobiliare lo merita a prescindere per il modo in cui gestisce ogni aspetto della sua professione. Le lacrime durante la partita per il saluto di un Olimpico tutto ai suoi piedi (oltre che a quelli di De Rossi ovviamente) sono l’immagina che questa proprietà dovrebbe stampare e attaccare in ogni muro di Trigoria. Anche oggi porta a casa tre punti, con fatica e sacrificio. Con grande stile. Grazie Claudio.
PARMA
Frattali 6: Una bella chiusura su Pastore gli vale l’ampia sufficienza nel primo tempo, poi non è attentissimo sull’azione che porta al gol di Pellegrini. Si fa trovare pronto nella ripresa su Perotti.
Iacoponi 6: Tiene a bada Perotti e Kolarov senza troppa fatica per oltre mezz’ora prima della disattenzione da cui nasce il gol di Pellegrini. A fine primo tempo trema per un brutto colpo al ginocchio. (33’st Gazzola ng)
Alves 6,5: Ci prova come di consueto su punizione e chiude al meglio una stagione dall’alto rendimento ed affidabilità. Sul gol ha poche colte
Gagliolo 5,5: Sfortunato in occasione dell’autogol, poi gioca con diligenza.
Gobbi 6: Non martella, ma nemmeno fa da incudine contro El Shaarawy. Che bel saluto con De Rossi.
Kucka 5,5: Non mette il fritto come al solito, ma non era la serata per farlo.
Stulac 6: Buoni numeri, ma pure parecchi sbadigli. (21’st Pepin 6: ex poco ricordato)
Dezi 5,5: Fatica a stare dietro a Pellegrini.
Sprocati 5,5: Laziale e quindi invogliato a fare bene. Entra poco nel vivo del gioco offensivo. (45’st Diakhate ng)
Ceravolo 6: Cerca di farsi largo tra Fazio e Jesus, ma trova la serranda abbassata.
Gervinho 7: Per la prima volta da avversario nell’Olimpico che ha fatto alzare in piedi spesso con le sue volate. Segna all’ultimo giro senza esultare. Sempre un pericolo.
D’Aversa 6: Stagione strana, ma alla fine può godersi una salvezza meritata. Anche oggi il suo Parma non ha mollato fino alla fine.