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    Roma, Pallotta minaccia: 'Non voglio vendere, ma senza consensi sullo stadio qualcun altro continuerà questa lotta'

    Roma, Pallotta minaccia: 'Non voglio vendere, ma senza consensi sullo stadio qualcun altro continuerà questa lotta'

    "Non voglio vendere, ma senza consensi sullo stadio...". Lunga intervista concessa da James Pallotta al Boston Globe, il presidente della Roma torna a parlare dopo lo scontro verbale con Fassone e torna soprattutto sulle voci secondo cui potrebbe cedere la società giallorossa: "Non voglio vendere. La capitale italiana e la squadra giallorossa hanno una grande opportunità di avere un nuovo stadio con delle infrastrutture legate all’intrattenimento. Però, se non riesco ad ottenere i consensi, dovrà continuare questa lotta qualcun altro".

    IL PESO DI SOCIAL E TV - "Se tu ora hai 15 milioni di followers su Facebook, Instagram e Twitter, le tue sponsorizzazioni dovrebbero essere più alte. Così, invece di ottenere 5 milioni di dollari, ne stai guadagnando 10 da un particolare sponsor. Si tratta di spettatori dai social e dalla TV normale. Poi hai i ricavi della Champions League, che potrebbero anche cambiare se ci sarà la Super League: così i ricavi aumenteranno drammaticamente. Ora quando stai guardando queste partite ti devi ricordare che in Asia, India ed altri posti è notte. Si dovrà capire come cambiare questa cosa e una volta che avrai più occhi a guardare, i numeri di pubblicità, di sponsor e di visualizzazioni aumenteranno ancora".

    VANTAGGI SUL MERCATO - "I vantaggi stanno diventando sempre più evidenti. Quando vedi i trasferimenti di cui si sta parlando, ad esempio Neymar e i 200 milioni di dollari, io non penso che lo farei, anche se avessi i soldi. Non so se sia qualcosa di possibile, eccetto 3-4 squadre".

    MLS, PREMIER E CALCIO EUROPEO - "Si sta vedendo un bel calcio, sono i migliori giocatori. Non sto denigrando la MLS. Penso che abbiano fatto un buon lavoro di marketing per vendere il loro prodotto. Penso che i campionati europei possano imparare dalla MLS su come hanno fatto per commercializzare il prodotto. Le squadre europee hanno vissuto in maniera diversa loa cultura e il fanatismo. Gli altri, al contrario della Premier League, non hanno fatto un buon lavoro sul brand e sul marketing come la MLS".

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