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    Roma operaia per la Champions: vinta la paura, ma Schick è davvero di troppo

    Roma operaia per la Champions: vinta la paura, ma Schick è davvero di troppo

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    "Se noi facciamo il nostro, quei due dopo, uno o l'altro o tutti e due (meglio tutti e due) punti li devono perdere per forza". Quei due sono Milan e Lazio che giocano l'uno contro l'altro. Il dopo è proprio subito dopo, appena la Roma ha finito di giocare. E il noi sono i tifosi romanisti perché questo è il pensiero unico romanista quando comincia Roma-Udinese: "se noi facciamo il nostro...(sottinteso in quel se: l'avversario più imprevedibile della Roma è...la Roma!).

    Niente se, la Roma il suo lo fa. Non è stato semplice, anzi per mezza partita sembrava proprio di no. Poi... poi il tutto si riassume in un titolo: Ranieri, Roma sbagliata, Roma cambiata. E Roma cambiata vince.
    Roma sbagliata nel primo tempo non là dietro dove Mirante fa il suo e di più. E dove Marcano buono, Manolas ottimo, Fazio e Juan Jesus non male. Roma sbagliata là davanti dove la coppia in campo Dzeko-Schick toglie alla Roma un uomo in campo, come giocassero in dieci. Chi è di troppo, Dzeko o Schick? Ranieri che li ha messi in campo tutti e due insieme decide che il chi è Schick. Fuori lui, dentro Pellegrini. E la Roma finalmente se la gioca per vincere, fa appunto il suo. Ranieri l'aveva sbagliata, Ranieri ha corretto se stesso e la partita.
     
    Primo tempo, la Roma un placido pianto mentre il campo diventa una pozza sotto acqua che dal cielo dio la manda. Primi 5 minuti tutti Udinese, poi la partita si placa. Fino al minuto 17, Manolas salva. Altri circa 8 minuti di sonno collettivo e poi la Roma fa timidi tentativi in sequenza: cinque dal 25° al 36° quando tocca addirittura a Marcano tirare. Ma è l'Udinese a uscire meglio ai punti dopo il primo tempo, De Paul è il migliore in campo e D'Alessandro la sta vincendo su Pellegrini. E, soprattutto, là davanti quelli della Roma la strusciano appena la palla.
     
    Dentro Pellegrini, un uomo in più davanti, anzi uno e mezzo perché Pellegrini fa anche altro lavoro, apre spazi, serve Dzeko, salta e non sbatte contro gli avversari. Tende a svegliarsi anche Zaniolo, ma è il palo dell'Udinese (stavolta Mirante non la prendeva proprio) a svegliare la Roma. E più o meno il quarto d'ora del secondo tempo e la Roma cambiata e vincente comincia da qui. Dzeko, Zaniolo, Fofana salva sulla linea... sono azioni a raffica. La raffica culmina a metà esatta delle ripresa nel gol di Dzeko. Due secondi prima De Rossi si è fatto male, guaio muscolare: nello stresso mezzo minuto la Roma trova i tre punti, il momentaneo quarto posto in classifica e perde De Rossi forse fino alla fine del campionato o quasi.
    Ancora dieci minuti abbondanti di Roma, gli ultimi dieci però la Roma viene tentata dalla sua versione peggiore, quella della paura. Resiste a se stessa la Roma, s'impaurisce ma non si impanica. Quindi vince.

    Roma bella? Non proprio. Roma dal bel gioco? Mica tanto. Roma come si sarebbe detto una volta "operaia". Ecco, questo sì. E' la seconda volta che non prende gol, quella che si dice una notizia. Dzeko torna a segnare all'Olimpico dopo una vita, altra notizia. Sulla panchina della Roma un allenatore che sa cambiare idea anche se l'idea da cambiare è la sua. Terza e buona notizia per la Roma. Chissà che tanno facendo quegli altri due a San Siro... Buone notizie?   


    IL TABELLINO
     
    ROMA-UDINESE 1-0 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 22'st Dzeko 

    Assist: 22'st El Shaarawy

    Ammoniti: Jesus, Dzeko (R); D'Alessandro, Ekong, Musso (U)

    Roma (4-4-2): Mirante; Jesus (1'st Florenzi), Manolas, Fazio, Marcano; Zaniolo, De Rossi (23'st Under), Cristante, El Shaarawy; Dzeko, Schick (1'st Pellegrini).
    All.: Ranieri.

    Udinese (3-5-2): Musso; De Maio (39'st Teodorczyk), Ekong, Samir; Larsen, Fofana, Mandragora, De Paul, D’Alessandro (32'st Pussetto); Okaka, Lasagna.
    All.: Tudor.

    Arbitro: Di Bello​​

     

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