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    Roma, che Nico Lopez! Mangiati le mani per una cessione all'Udinese affrettata

    Roma, che Nico Lopez! Mangiati le mani per una cessione all'Udinese affrettata

    • Valerio Nasetti

    Una foto del rigore realizzato con il cucchiaio alla Nigeria. Si presenta così il profilo Facebook di Nico Lopez all’indomani della doppietta realizzata agli africani nel mondiale Under 20. Ancora una volta l’uruguaiano stupisce tutti con la propria nazionale, sei mesi dopo aver vinto il titolo di capocannoniere nel torneo sudamericano. Un talento purissimo, scovato un anno fa dal d.s. Sabatini grazie ai buoni uffici con il procuratore Bentancour.

    Nico Lopez passa alla Roma nel gennaio 2012 dal Nacional Montevideo, viene aggregato alla Primavera dove vince la Coppa Italia e realizza 15 gol in 12 presenze in campionato. In estate partecipa al ritiro di Riscone allenato da Zeman. Il boemo stravede per lui, fa un ottimo precampionato e ad inizio stagione sembra contendere il posto addirittura a Lamela. Realizza un gol all’esordio con il Catania entrando dalla panchina e il 27 settembre, ancora diciottenne, diventa papà di Elia.

    Sembra l’alba di una svolta, eppure a stretto giro di posta di Nico si perdono le tracce. A Trigoria si dice che leghi poco con i compagni, abbia nostalgia della propria terra e magari che l’esser diventato padre così giovane lo impone ad una vita eccessivamente stressante rispetto alla sua età. Fatto sta che finisce nel dimenticatoio, la società lavora per mandarlo in prestito (senza riuscirci) e non fa una piega quando l’Uruguay lo chiama per il torneo sudamericano (al contrario di Marquinhos chiamato dal Brasile e trattenuto a Roma).

    In questo torneo tutti riscoprono il talento di Nico Lopez e El Conejo trascina l’Uruguay al terzo posto grazie a sei gol in nove partite. Tornato a Roma però s’incupisce nuovamente e in tre mesi gioca soltanto quattro scampoli di partite. Termina la stagione con sei presenze, nessuna da titolare, un'ora complessiva sul campo. Il d.s. Sabatini allora si convince che il fargli cambiare aria possa essere la soluzione migliore e lo gira in comproprietà all’Udinese nell’ambito dell’affare Benatia (da ufficializzare). Tutto normale fino all’inizio dei mondiali under 20.

    Nico Lopez con la maglia dell'Uruguay si trasforma. Siamo già a due indizi che nel calcio bastano a formulare una prova. Da musone diventa leader. In quattro partite realizza quattro gol, imita Totti dal dischetto fa volare l’Uruguay nei quarti di finale. E tra i tifosi giallorossi sorge un dubbio: ma vale veramente la pena privarsi di Nico Lopez in un momento storico nel quale Osvaldo appare irrecuperabile e Destro è infortunato. Secondo la dirigenza l’uruguaiano tornerà dal Friuli più maturo. 

    A Roma c’è troppa pressione e Nico dopo aver attraversato il mondo per continuare a giocare a calcio e esser diventato padre ne è stato inghiottito. Ad Udine troverà un ambiente più a misura di uomo (anzi di ragazzo) e potrà mostrare le proprie qualità. Ma all'interno di un club che si professa aperto ai giovani, il caso Nico Lopez dovrà far riflettere. E molto.

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