Roma-Napoli: il derby del Sud ai raggi X
La Roma riesce a dominare gli avversari con il suo gioco paziente e manovrato. Come riporta Il Messaggero, i numeri lo confermano, ma l’argomento va analizzato con attenzione. I palloni giocati in media dai giallorossi sono 664; il Napoli sta dietro (652,4) e la Juve sta dietro il Napoli (652,1). Nelle sei classifiche speciali elaborate dalla Legadiseriea, le Tre Sorelle sono quasi sempre sul podio, anche se nel possesso-palla l’Inter di Walter Mazzarri è al primo posto alla pari del Napoli, 29’36”. Il peggior piazzamento della Roma, nono posto, è nella supremazia territoriale (10’).
Ma se la Roma gioca il più alto numero di palloni, come mai non ha anche il miglior possesso-palla? La risposta arriva proprio dall’analisi della bassa supremazia territoriale (tempo totale di possesso palla nella metà campo avversaria): in sostanza, la Roma gioca molto il pallone nella propria metà campo, ma quando la supera aumenta i giri e va dritta e rapida verso il bersaglio. Ecco spiegato il primato nella pericolosità (capacità di verticalizzare e arrivare al tiro).
La Roma ha segnato in ugual misura in casa e fuori, 10 reti; il Napoli (4 gare al San Paolo e tre in trasferta) l’ha fatto di più in casa (10 contro 8); idem la Juventus (9 contro 5). La Roma non ha mai subito reti all’Olimpico, il Napoli ne ha beccata una al San Paolo. Tutti dati che, come detto, ci portano ad ipotizzare per la sera del 18 una sfida ad altissimo livello, con una doppia opzione: o la sagra del gol oppure porte inviolate.