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Mourinho: 'La Roma non è una gang di banditi. Smalling? Non sa giocare con il dolore, si tira indietro'
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LA PARTITA - "Sarà importante il possesso palla nel collettivo, sarà importante stare attenti alle loro ripartenze. Se perdiamo palla in zona pericolosa siamo più aperti, ma la nostra squadra è migliorata sotto questo aspetto. Pellegrini è sempre importante per noi, ma io guardo all'Udinese con tutte queste difficoltà. Se giochiamo bassi e regaliamo la palla a loro ci fanno male, sono bravi su palla inattiva. Hanno buoni tiratori da fuori, sono un'ottima squadra. Non guardo alla classifica per definire la difficoltà di domani".
GLI INFORTUNI - "Le 52 partite saltate da inizio stagione degli infortunati si concentra tanto su tre, quattro giocatori massimo. Ci sono giocatori che non hanno mai perso una partita e sono quei calciatori che hanno una storia clinica pulita come Mancini, Cristante. I giocatori sono professionisti, dentro e fuori dal campo, per cercare di stare bene. Noi allenatori, staff e medici lavoriamo tanto insieme. Pensiamo tutti che stiamo facendo un ottimo lavoro per aver la miglior situazione".
SMALLING - " L'infortunio c'è, ci sono anche persone normali come noi che abbiamo più capacità di sopportare il dolore. Smalling non è veramente un ragazzo che sa giocare soffrendo. Si tira un po' indietro. Ma il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me perché è nella posizione dove abbiamo più necessità. Dobbiamo avere pazienza, non posso massacrarmi o massacrare lui. Vediamo quando tornerà. Nell'ultima settimana non ha fatto nemmeno un minuto fuori dal dipartimento medico. Fuori non sa nemmeno se c'è vento, ma è la prima settimana senza dolore. La programmazione è che nella prossima settimana vada in campo con i recuperatori. Non me lo aspetto prima di 2-3 settimane. Speriamo prima del 2024".
I FRIEDKIN - "Con la squadra si lavora e si sta insieme ogni giorno. Se non ci fosse empatia con la famiglia sarebbe difficile. Con la proprietà è una situazione diversa, perché io sono qui e loro sono là. Dico sempre che sono pagato per non creare problemi alla proprietà. Ma significa che si devono fidare del mio lavoro. Se mi chiedete l'ultima volta che ho parlato con loro, vi dico ieri. Lavoriamo, ma non abbiamo parlato di contratto".
DIFFICOLTA' IN TRASFERTA - "Dobbiamo dare di più. Non mi stanco di parlare dei tifosi. Con questi tifosi devi dare sempre di più. Abbiamo avuto risultati negativi, qualche performance negativa ma mai mancanza di professionalità e di rispetto per la gente. In casa di solito riusciamo a farlo anche in difficoltà e all'ultimo minuto. Fuori casa invece ci manca un po' di mentalità che ho avuto sempre nella mia carriera che è godere dell'antagonismo di giocare fuori casa. Con qualche squadra mi piaceva più giocare in trasferta che in casa. Qualche gang di banditi godeva del giocare fuori casa. Noi come squadra non lo facciamo però, c'è gente alla quale piace il conforto di casa perché gli manca la mamma o la nonna che gli fa il dolce. Abbiamo un pochino questo problema qua".
RENATO SANCHES - "Domani Renato non c'è. Oggi non è infortunato. Ma ha interrotto questo processo di rimettersi in condizione per un piccolo problema che ha avuto in settimana, che l'ha fatto allenare con la squadra solo ieri. Non ha avuto continuità con il lavoro. Il lavoro lo fa oggi, domani, lunedì, martedì. Cercare di arrivare a giovedì o domenica prossima. Se mi fai la domanda: Renato è infortunato? La risposta è no. Va in panchina? No. Perché poi pensate che sono scemo che non lo faccio giocare. Ma è un bravo giocatore".