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    Roma, Mourinho: 'Due cessioni inaspettate, il nostro un mercato di reazione. E su Abraham...'

    Roma, Mourinho: 'Due cessioni inaspettate, il nostro un mercato di reazione. E su Abraham...'

    Dopo la vittoria in Turchia 2 a 1 contro il Trabzonspor, la Roma si prepara all'esordio casalingo in Serie A programmato per domani sera alle 20:45 contro la Fiorentina. In vista della gara coi viola, José Mourinho ha parlato nella consueta conferenza stampa pre-partita. Questa la sua risposta sulla condizione della squadra: “Le vittorie aiutano a recuperare. Quando si vince la stanchezza non è la stessa di dopo una sconfitta. Siamo preparati anche se abbiamo giocato 48 ore fa. Il calcio di oggi è così, è inizio stagione e abbiamo bisogno di giocare. Non farò tanti cambi, abbiamo 4 partite di fila. Dobbiamo pensare partita dopo partita e non pensare alla stanchezza”.

    SULLA FIORENTINA - “Prima di tutto la Fiorentina ha scelto bene. Prima Gattuso e poi Italiano, entrambi sono molto bravi. Preparerò la partita guardando lo Spezia dello scorso anno, ma anche le amichevoli della Fiorentina di quest'anno. Abbiamo analizzato i suoi principi di gioco, ma abbiamo visto anche tutto quello che si poteva analizzare della Fiorentina”.

    SUL MERCATO - “Oggi quello che mi manca sono i tre punti di domani. Stanno lì per Roma e Fiorentina. Io li voglio, ma anche Italiano e i giocatori della Fiorentina. Ora penso solo a quello. Vogliamo vincere, ma capisco la domanda. Il nostro mercato è stato di reazione perché abbiamo perso due giocatori che non ci aspettavamo, per questa ragione non abbiamo preso qualche calciatore che nella mia analisi sarebbe importante per equilibrare la nostra rosa. Quando una società fa uno sforzo del genere per reagire ai problemi io non ho il diritto di mettere pressione e non faccio nessuna richiesta in più. Il tempo è la parola chiave nel progetto, mi nascondo dietro questo. Capisco che sarà difficile fare qualcosa in più e che tranquillamente il mio lavoro è con i giocatori che sono ora in rosa. Abbiamo tempo per fare qualcosa di più. Se non si farà adesso, sarà gennaio o la prossima estate”.

    SU ABRAHAM - “Abraham domani ci sarà, non si è allenato con la squadra, ma le regole sono da rispettare. Si è dovuto allenare da solo, ma ha fatto un buon lavoro col Chelsea, ha giocato anche partite amichevoli di alto livello contro Arsenal e Tottenham. È stato in panchina nelle gare ufficiali, ma è pronto per giocare dal punto di vista fisico. È stata una settimana difficile tra viaggi, test fisici, documenti, contratti. Abbiamo tre attaccanti, Borja, lui ed Eldor. Siamo contentissimi di averli”.

    SU FLORENZI - “Gli faccio gli auguri per avere una buona stagione, se possibile finendo dietro di noi. Spero possa essere felice a Milano, ho parlato con lui una volta e nella sua testa era perfettamente chiaro quello che voleva fare: andare al Milan. Quello che piace a un giocatore è importante per me e la società lo ha aiutato”.

    SUL SUO CAMBIAMENTO - “La Roma è un club gigante, della dimensione di tanti altri club dove sono stato. La natura dei progetti poi è un'altra cosa. Quando sono arrivato al Chelsea, all'Inter o al Real, i progetti erano ovvi e non c'erano dubbi. Per vincere oggi e neanche domani. La Roma è in una situazione diversa: è un club che non vince da tanto e che lo scorso anno è finita a 29 punti dal primo e a 16 dal quarto posto. E' ovvio che serva tempo e nel calcio è importante. La realtà è che non vinciamo da tanti anni. C'è tanto lavoro da fare e molto spesso è un lavoro invisibile, ma i risultati arriveranno”.

    SUI TERZINI - “Faccio prima una battuta: quando ero in Inghilterra dicevo sempre ai miei 'mi mancano conferenze italiane perché si parla di tattica'. Ora sono qui e non voglio parlare di tattica (ride, ndr). Siamo arrivati giovedì a tante situazioni di cross e abbiamo sbagliato. Spingere con due terzini si può fare, ma il calcio di oggi è andato in una direzione diversa. Anni fa non si usciva dal modulo di gioco, oggi si cambia molto perché diventa più difficile per l'avversario. Ci sono diversi modi di giocare e di arrivare allo stesso obiettivo. Noi vogliamo vincere e quindi dobbiamo segnare. La qualità del cross è una qualità che un giocatore può avere o no. Quando guardo Karsdorp, Vina e Calafiori sono tutti ragazzi con una buona qualità di cross, ma poi il gol di Pellegrini ad esempio arriva dall'assist di Mkhitaryan”.

     

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