Addio, Amadei: è stato l'ottavo re di Roma e le ha regalato il primo scudetto. Esordì in A a 15 anni, nessuno come lui
Il calcio italiano è in lutto: a 92 anni, se n'è andato Amadeo Amadei, uno dei più grandi cannnieri di tutti i tempi.
Nato il 26 luglio del 1921 a Frascati, dopo aver vestito i colori della "Magica" tra il 1936 ed il 1948 (con una parentesi di un anno a Bergamo in Serie B), Amadei nel 2012 era stato votato ed inserito tra i primi 11 calciatori romanisti eletti nella Hall of Fame della società.
Un'icona della storia giallorossa, capace di affermarsi non solo come straordinario realizzatore, ma anche come autentica bandiera, un simbolo riconosciuto e amato da generazioni di tifosi. Gol e passione giallorossa.
Oltre a essere il più giovane esordiente e marcatore della Serie A, Amadei è anche uno dei due calciatori (l'altro è Piola) ad aver realizzato almeno 40 reti in Serie A con tre differenti squadre. Si è spento a 92 anni, Amedeo Amadei, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre. Ha chiuso i suoi giorni a Frascati, cittadina alle porte di Roma dove era nato nel 1921. Per la sua popolarità era soprannominato "l'ottavo re di Roma".
Guidò i giallorossi alla conquista del primo scudetto nel 1942. Quando giocò la prima volta (Roma-Fiorentina del 2 maggio 1937) Amadei aveva soltanto 15 anni, nessuno ha mai esordito prima di lui in serie A. Altro record insuperato: segnò il primo gol in campionato la domenica successiva, infilando il mitico Olivieri (che sarebbe diventato campione del mondo l'anno dopo) in un Livorno-Roma finito 5-1. La prima vittoria di Amadei con la maglia giallorossa arrivò la domenica dopo: 1-0 al Novara sul campo di Testaccio.
Fu l'inizio di una grande carriera, che portò il ragazzo di Frascati a vestire anche le maglie di Inter e Napoli, e quella della nazionale. Ma il nome di Amadei resta legato soprattutto ai colori giallorossi della Roma, per l'affetto e la passione, ampiamente ricambiati, che lo legarono a questa squadra e ai suoi tifosi.
Con 174 reti in 423 partite è il dodicesimo marcatore di tutti i tempi nella storia della serie A. Allo storico campo della Roma a Testaccio, Amadei era arrivato ragazzino, scappando di nascosto in bicicletta dalla bottega di panettiere del padre dove faceva il garzone (da qui il soprannome di "fornaretto") per un provino per la squadra del cuore. Qualche mese dopo, l'esordio in serie A: primo stipendio un impermeabile, e 800 lire al mese.
Questo romano dei Castelli è stato l'anima popolare del primo scudetto giallorosso, vinto dalla Roma nel 1942. Un titolo conquistato contro un Torino già sulla rampa di lancio verso anni di gloria, e un Venezia ricco di giocatori di classe.
Proprio al Venezia, Amadei segnò il gol della vittoria decisiva, ricevendo l'investitura di "ottavo re di Roma", una onorificenza successivamente riservata solo al "divino" Falcao.
Dopo 12 anni di Roma, Amadei andò all'Inter per formare con Lorenzi (il popolare 'Velenò) una coppia d'attacco molto efficace. Nelle due stagioni milanesi, arricchite dalla bellezza di 42 gol, il "fornaretto" si rivelò anche una mezzapunta di grande talento. Aveva 29 anni quando passo al Napoli per 5 stagioni. Segnò meno, ma le sue giocate furono ancora straordinarie.
Di quel periodo, Amadei raccontava un episodio divertente accaduto quando, in occasione di un Napoli-Roma finito 1-0, segnò il gol del successo partenopeo: "Dopo la partita tornai a casa con la mia macchina targata Roma, e paradossalmente dovetti subire gli insulti dei tifosi napoletani prima che si rendessero conto che invece ero stato l'artefice del successo della loro squadra".
In Nazionale, Amadei giocò 13 partite segnando 7 reti. L'azzurro gli spianò, a sua insaputa, anche le porte di una breve carriera politica nella Capitale: "Nel maggio del '52 giocai accanto a Silvio Piola nell'attacco dell'Italia che a Firenze pareggiò 1-1 con la grande Inghilterra. Segnai io quel gol. La Dc mi propose la candidatura alle elezioni comunali" e il popolarissimo "fornaretto" sbaragliò la concorrenza, risultando primo degli eletti, più votato anche del sindaco Rebecchini.
Ma la politica non lo appassionò e, chiusa la carriera sportiva, Amadei se ne tornò nella sua Frascati, a tempo pieno nell'azienda di famiglia. La sua popolarità è rimasta intatta. Nel 2001, quando compì 80 anni, a Frascati fu festa grande, con consegna di medaglie e banda in piazza.
Oggi è il giorno del cordoglio dei tifosi e della As Roma. I funerali martedì pomeriggio a Frascati.
COMUNICATO ROMA - «La AS Roma tutta si stringe attorno alla famiglia di Amedeo Amadei per la scomparsa del centravanti della squadra che nel 1942 conquistò il primo Scudetto romanista. Amadei, icona della storia giallorossa, ha vestito i colori della Lupa tra il 1936 ed il 1948 affermandosi non soltanto come straordinario realizzatore, ma anche come autentica bandiera della Società, un simbolo riconosciuto e amato da generazioni di tifosi. Amadei, nato il 26 luglio del 1921 a Frascati, nel 2012 era stato votato ed inserito tra i primi 11 calciatori romanisti eletti nella Hall of Fame della Società. I funerali si terranno martedì 26 novembre alle ore 15 presso la Cattedrale di S. Pietro a Frascati». n mito che se ne va. Non solo per i tifosi giallorossi, ma anche per tutti gli amanti del calcio. I funerali del "Fornaretto" si terranno martedi' 26 novembre alle ore 15 presso la Cattedrale di S. Pietro nella sua Frascati.IL CORDOGLIO DELLA ROMA
"La Roma tutta si stringe attorno alla famiglia di Amedeo Amadei per la scomparsa del centravanti della squadra che nel 1942 conquisto' il primo scudetto romanista". Queste le parole di cordoglio del club alla notizia della morte di Amadei. Parole ribadite ancora con più enfasi su Twitter: "Amedeo #Amadei ha amato la Roma da giocatore e da tifoso. Riconoscenti e commossi continueremo ad onorarlo per tenerne vivo il ricordo #ASR"Lutto nel mondo del calcio. Si è spento, all'età di 92 anni, l'ex giocatore della Roma Amedeo Amadei, che ha vestito la maglia giallorossa dal 1936 al 1938 e dal 1939 al 1948, vincendo il primo storico scudetto. I funerali si terranno martedì prossimo nella cattedrale di Frascati.