ANSA
Roma, missione compiuta: il quinto posto è al sicuro, ma Zaniolo è un problema
LE SCELTE – Longo così non rischia niente (rifiatano Sirigu e Belotti) e manda messaggi: non convocati per scelta tecnica Edera e Millico, la maglia del Toro va onorata sempre, anche in allenamento. Per Fonseca invece la strada segnata del 3-5-2 a trazione anteriore non viene più abbandonata, che Mkhitaryan a ballare tra mediana e attacco, con Carles Perez al fianco di Dzeko e i confermati Spinazzola e Bruno Peres sulle fasce. E Zaniolo? In panchina, ancora una volta, poi entra con un atteggiamento non proprio tipico di chi è pronto a mangiarsi l'erba, anzi lo si nota solo per un tiro ciccato e un calcione da giallo a Berenguer: non è così che convincerà Fonseca a ridargli il posto.
LA PARTITA – Per quanto nessuno appaia particolarmente predisposto a lottare con il coltello tra i denti, in una serata che definire afosa è dir poco, i granata non regalano nulla e anzi passano in vantaggio dopo aver rischiato di subire il gol sul contropiede di Spinazzola ben chiuso da Ujkani. È il 14' quando Verdi tampona Kolarov, aprendo la strada a Zaza che pesca il taglio di Berenguer, abile a saltare Pau Lopez e insaccare. Ma la Roma non accusa il colpo, anzi continua a giocare come se niente fosse e in un amen ribalta tutto: al 16' è già 1-1 grazie a Dzeko, al 23' è Smalling a raddoppiare. Il gigante inglese è la colonna della difesa giallorossa, la sua assenza si farà sentire anche in Europa League. Senza particolari pressioni le squadre giocano e lasciano giocare, la Roma sfiora il terzo gol già nel primo tempo, il Toro non smette di provarci ma deve ringraziare l'arbitro Piccinini che grazia letteralmente Lyanco (già ammonito) per un fallo su Mkhitaryan: ci pensa in ogni caso Longo a provvedere al cambio, sostituendo il brasiliano con Djidji durante l'intervallo. Nella ripresa poi calano ulteriormente i ritmi e le maglie si allargano, ma è il Toro a rendersi più pericoloso almeno inizialmente, prima che Djidji non commetta un evidente fallo da rigore su Dzeko che consente a Diawara di fissare l'1-3 dal dischetto. Eppure non è questo il gol che chiude la partita, perché all'improvviso arriva il guizzo del baby Singo, classe 2000 pescato nel gennaio 2019 da Gianluca Petrachi in Costa d'Avorio e capace di bagnare col gol l'esordio da titolare in serie A, anche se con la complicità di Pau Lopez che non trattiene il suo diagonale: 2-3 e gara ancora in bilico, anche se solo per quel che riguarda il risultato. La girandola dei cambi abbassa ulteriormente i ritmi, la Roma controlla il gioco ed evita passi falsi nel finale. Missione compiuta, tre punti e quinto posto in ghiaccio: chiedere di più, forse, non era possibile in questo momento.
IL TABELLINO
Torino-Roma 2-3 (primo tempo 1-2)
Marcatori: 14’ p.t. Berenguer (T), 16’ p.t. Dzeko (R), 23’ p.t. Smalling (R), 16’ s.t. Diawara rig. (R), 21’ s.t. Singo (T)
Assist: 14’ p.t. Zaza (T), 16’ p.t. Mkhitaryan (R), 23’ p.t. Perez (R)
Torino (3-4-2-1): Ujkani; Lyanco (1’ s.t. Djidji), Nkoulou, Bremer; Singo (43’ s.t. Adopo), Lukic, Meité, Ansaldi (30’ s.t. Belotti); Verdi, Berenguer (36’ s.t. Aina); Zaza. All. Longo
Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Smalling, Kolarov; Peres (27’ s.t. Ibanez), Diawara, Cristante (27’ s.t. Veretout), Spinazzola (5’ s.t. Zappacosta); Perez (27’ s.t. Zaniolo), Mkhitaryan (46’ s.t. Perotti); Dzeko. All. Fonseca.
Arbitro: Piccinini di Forlì
Ammoniti: 23’ p.t. Lyanco (T), 35’ p.t. Perez (R), 38’ p.t. Mancini (R), 9’ s.t. Meité (T), 36’ s.t. Zaniolo (R)