AFP via Getty Images
Roma-Milan, altri vergognosi episodi di razzismo: 'Sei uno zingaro' a Ibra, ululati per Kessie
Una partita combattutissima, a ritmi altissimi e con un grande agonismo che ha portato a diversi cartellini gialli e a qualche episodio controverso dal punto di vista arbitrale. Purtroppo, a guastare la serata dell'Olimpico ci hanno pensato i soliti imbecilli che hanno macchiato un match altamente spettacolare con ripetuti episodi di stampo razzista nei confronti dei calciatori del Milan. Zlatan Ibrahimovic, uno dei mattatori assoluti della gara, ha ingaggiato un duello a distanza coi sostenitori giallorossi, provocati a parole prima del fischio di inizio e poi oggetto della sua esultanza dopo la punizione del momentaneo 0-1: la risposta è stata l'odioso coro "Sei uno zingaro" riservato troppo spesso negli stadi italiani ai giocatori di etnia slava.
Episodio che si è ripetuto in altre due circostanze con lo svedese in campo: subito dopo la rete del potenziale raddoppio, poi annullata per una posizione di offside, e al momento dell'uscita dal campo di Ibra per fare spazio a Giroud. La fiera degli orrori è stata completata dagli ululati riservati da una parte della tifoseria della Roma all'indirizzo di Franck Kessie, dopo uno scontro in campo con Zaniolo che ha portato peraltro al cartellino giallo per il comportamento assunto dall'ivoriano. Passano le partite, cambiano squadre ed interpreti, ma non svanisce questo vergognoso malcostume sempre più padrone di casa negli stadi della Serie A.
Episodio che si è ripetuto in altre due circostanze con lo svedese in campo: subito dopo la rete del potenziale raddoppio, poi annullata per una posizione di offside, e al momento dell'uscita dal campo di Ibra per fare spazio a Giroud. La fiera degli orrori è stata completata dagli ululati riservati da una parte della tifoseria della Roma all'indirizzo di Franck Kessie, dopo uno scontro in campo con Zaniolo che ha portato peraltro al cartellino giallo per il comportamento assunto dall'ivoriano. Passano le partite, cambiano squadre ed interpreti, ma non svanisce questo vergognoso malcostume sempre più padrone di casa negli stadi della Serie A.