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Bologna, Mihajlovic: 'Fate domande del c... Un anno fa la mia malattia, anno di m... Sull'espulsione...'
Il Bologna fa più punti in trasferta che in casa: “Noi cerchiamo di giocare sempre allo stesso modo, è un caso che magari fuori casa vinciamo di più. Adesso senza pubblico il fattore casa si è azzerato, magari hai un obbligo morale in più di cercare di vincere in casa anche se non hai la spinta in più del pubblico. Le partite le prepariamo sempre allo stesso modo, è un caso”.
Sul Parma: “Non so se è una squadra che si chiude, dipenderà anche da noi. Se siamo bravi a farli chiudere sarà dura per loro, ma sappiamo che loro in contropiede ti possono far male. È una partita aperta a tutto, tutte le squadre trovano difficoltà quando le avversarie si chiudono. Anche Inter, Juve, Lazio e tutte le big quando trovano una squadra che si chiude trovano più difficoltà rispetto a una squadra che gioca a viso aperto”.
Sul’Europa ormai sfumata e un possibile campionato anonimo: “Ho risposto già prima della partita contro l’Inter. Facciamo quello che dobbiamo fare, siamo professionisti, l’atteggiamento non si sbaglierà mai, faremo tutto il possibile per provare di vincere, non voglio più sentire certe domande. Se vedo la squadra che scende in campo tanto per fare sono io il primo a prenderli a calci nel c**o. Hanno dieci giorni per preparare le domande e poi arrivano qui con queste domande del ca**o. Ci vorrebbe un po’ di fantasia, non fate sempre le stesse domande. Su dieci domande, nove sono sempre le stesse. Quindi anche le risposte sono scontate”.
È un anno dal giorno in cui ha scoperto della sua malattia: “È passato un anno da quel giorno, sicuramente un anno che difficilmente dimenticare. Un anno di m***a, ma devo dire che la società e i miei ragazzi sono stati bravi. Nessuno poteva immaginare che dopo un anno fossi qui a rispondere a domande scontate o a parlare di classifica e invece sono qui. Rispetto a prima non mi tengo più le cose dentro, sbrocco prima. Se vediamo tutto quello che abbiamo passato insieme, ora non siamo più qui a parlare di retrocessione ma di Europa, quindi è un segnale che nonostante le difficoltà siamo cresciuti non poco. Ora dobbiamo capire quali sono le differenze con le squadre che sono in Europa per pensare nei prossimi anni di raggiungerle. Cerchiamo di fare le cose per bene, di non fare brutte figure e di fare bene il nostro lavoro. Speriamo che questo anno finisca il prima possibile perché giocare senza pubblico fa schifo. Chi dice che uno stadio senza pubblico è come una donna senza tette ha ragione”.
Sulla sua assenza in panchina: “Potrebbe essere la prima volta che un tifoso viene buttato fuori dalla tribuna… Poi non so domani cosa farò, non si è mai giocato senza pubblico con l’allenatore squalificato, ora se qualcuno insulta lo senti. Sono curioso di vedere cosa succederà. Al Parma nell’ultima partita non hanno dato un rigore clamoroso, spero che non tocchi a noi pagare per gli altri, ma sono preoccupato del fatto che ci diano un rigore contro perché non gliel’hanno dato l’altra volta. Arbitra Mariani di Roma? Io con quelli di Roma non ho un buon rapporto, anche quello dell’altroieri era di Roma. Non cerchiamo alibi, ma spesso gli arbitri pareggiano i conti degli errori nella partita successiva. Poi io sono stato stupido nell’ultima partita a rispondere all’arbitro, mi hanno anche dato quindicimila euro di multa. Spero che almeno vadano a mangiare fuori… Mi rode quando i miei giocatori vengono ammoniti perché spesso non se lo meritano, sono ragazzini, sull’ammonizione di Dijks mi è partita la brocca, ho chiesto scusa e basta. Però non voglio stare zitto e subire perché è tutto l’anno che subiamo, è una cosa che parte da lontano. Vediamo domani che cosa succede”.