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    Roma, Mancini: "Non penso al possibile derby, Ranieri ha riportato il sorriso. Futuro? Vivo il presente"

    Roma, Mancini: "Non penso al possibile derby, Ranieri ha riportato il sorriso. Futuro? Vivo il presente"

    • Daniele Aloisi
    Gianluca Mancini ha parlato in conferenza stampa al fianco di Claudio Ranieri alla vigilia della partita contro il Porto. Il centrale domani giocherà titolare ed ha recuperato dal colpo alla caviglia preso nel match col Parma. Di seguito la conferenza stampa integrale:

    Ha recuperato dalla botta contro il Parma? "E' stata una botta forte, si stava gonfiando. Parlando con il mister e lo staff, il mister ha deciso di togliermi. Ho recuperato, tutto bene".

    Cosa cambia nel giocare come difensore di destra? "Il difensore di destra, non dico braccetto sennò il mister si arrabbia, può spingere leggermente di più, essere è più aggressivo ed entrare dentro il campo. Puoi giocare pensando ed essere più libero nelle scelte. Da difensore centrale sei il guardiano che controlla il campo, vedi molte situazioni del campo e in quella zona cerco di tappare i buchi o leggere situazioni. Se dovessi sbagliare l'avversario andrebbe verso la porta. Mi trovo bene in qualsiasi posizione, cerco sempre di dare il massimo e di farlo al meglio delle mie possibilità".

    In prospettiva, vede tutta la carriera nella Roma? "Parlo di me e non dei miei compagni, che vedo bene e sereni e fanno il bene del gruppo visto che sono quelli che sono da più tempo qui insieme a me ed El Shaarawy. Si allenano al 100% e li vedo dare il massimo in qualsiasi ruolo e posizione. Per il gruppo è importante vedere gente così, ma tutto il gruppo lo è. Quest'anno il gruppo è una famiglia, abbiamo passato momenti terribili ma il gruppo non si è mai sciolto. Sono qui da anni, era tanto tempo che non vedevo un gruppo così e ne sono orgoglioso. Io a Roma sto bene, amo questa città e questa società, i tifosi mi apprezzano e questo mi riempie d'orgoglio e mi fa dare sempre qualcosa in più in campo. Vivo il presente, non mi piace pensare al futuro, ma se dovessi pensarci direi che sto molto bene qua".

    La possibilità di trovare la Lazio agli ottavi vi dà una spinta maggiore? "E' indifferente. Dentro lo spogliatoio pensiamo alla partita di domani, poi che sia Athletic Bilbao o Lazio è indifferente. La cosa più importante è domani".

    Per domani c'è una tensione diversa rispetto alle altre partite europee? "La giusta tensione ci deve stare sempre, è una partita importante e lo sappiamo ma negli ultimi anni la Roma ha giocato tante di queste partite. E' una partita da dentro o fuori, l'abbiamo preparata bene. Ci deve essere la giusta tensione per affrontare una grande partita contro una grande squadra e cercando di dare il massimo per passare il turno".

    Oltre a Omorodion, ha studiato qualche altro attaccante del Porto? "L'ho studiato, ci abbiamo giocato una settimana fa. Il Porto è una squadra forte, soprattutto davanti ha giocatori bravi. Pepe, Moura il piccoletto che ha una tecnica e velocità... sono bravi. La scorsa settimana avevo Omorodion, domani vedremo in base alle scelte del mister le caratteristiche di chi andò ad affrontare. Lo staff ci manda i video per farci vedere tutti i giocatori che affrontiamo".

    Ritiene di avere qualche step su cui lavorare in particolare? "Sotto l'aspetto dei cartellini e delle eccessive proteste uno se è intelligente, e mi reputo tale, si riguarda le partite. A fine anno sono abituato a tirare le somme, ho pensato che non potevo saltare 3-4 partite durante l'anno a causa di gialli per proteste eccessive e senza senso. Mi hanno aiutato anche gli allenatori, il mister quando è arrivato durante le partite veniva da me per dirmi di non protestare. Ho 28 anni, ho ancora mille step da fare. Sto cercando di migliorare in tutto quello che può fare un difensore, nelle letture e nella rapidità dei passi, nelle situazioni in campo quando c'è un compagno in difficoltà. Da giovane pensavo che urlando potevo caricarlo, ora crescendo con la maturità posso fare anche questo. Anche Totti imparava a 41 anni, Maldini e questa gente qui che sono super-campioni. Non mi metto a quel livello, ma cerco di migliorare ogni giorno".

    Perché la Roma segna meno sui calci piazzati? "C'è bravura nostra, ma a volte anche casualità. A Porto prima di prendere il gol c'è stato il colpo di testa di Cristante e una grandissima parata del portiere. Poi sul lancio del portiere dopo un mio colpo di testa in anticipo hanno trovato un gol, in transizione ma casuale. L'anno scorso in due partite ho fatto due gol di testa, altre volte va male. Ci lavoriamo, ogni volta che c'è un angolo o una punizione andiamo dentro con la voglia di segnare. Nelle ultime partite abbiamo preso qualche ripartenza da calcio d'angolo, cerchiamo di limitarle ancora di più".

    Che cosa ha portato Ranieri rispetto all'inizio drammatico di stagione? "Quando il mister ha aperto la porta dello spogliatoio non c'era tutta la squadra, eravamo in sosta nazionali, ma è come se il mio corpo si fosse rilassato. Il mister non aveva bisogno di presentazione, ognuno di noi è cresciuto con il mister che ha allenato campioni. In campo ci ha rimesso a posto, ci ha messo ognuno a fare le sue cose e ha lavorato sul concetto di squadra, sullo stare uniti e sull'aiutarci. Tante cose che il mister ha nel suo bagaglio. Ha riportato il sorriso, che mancava. Prima del suo arrivo non c'era più, chi fa questo sport lo vive come un lavoro ma prima di tutto deve esserci la serenità e il sorriso per venire al campo in settimana e andare a giocare diversamente la domenica. Se non sei tranquillo te lo porti a Trigoria, a casa e nei risultati. Non abbiamo fatto ancora niente, ma qualcosa abbiamo fatto vedere".

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