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    Roma, Maicon: 'Mio figlio mi chiese perché non giocassi più'

    Roma, Maicon: 'Mio figlio mi chiese perché non giocassi più'

    In questo inizio di campionato con la Roma, il laterale Maicon sembra aver trovato una seconda giovinezza. 'Ho passato un brutto periodo, non stavo bene nemmeno con me stesso, ma ora devo ringraziare Dio per averlo passato - dichiara il brasiliano al sito Globoesporte.com.br -. Nel 2011 ho sofferto di affaticamento muscolare, dovuto a 12 anni di gioco e allenamento praticamente senza nessuna vacanza, tra club e Nazionale. Nella mia seconda partita ufficiale al Manchester City, contro il Real Madrid in Champions League, ho forzato e ho rimediato un infortunio alla caviglia sinistra. Lì, in pratica, ho smesso di giocare. Con un supporto al piede ho proseguito il mio lavoro, ma così ho finito per danneggiare ancora di più l'arto e ho iniziato di nuovo ad avere dolori alla gamba destra. Il ginocchio destro non ha retto, così ho dovuto operarlo nuovamente'. 

    'Ho trascorso due anni senza giocare ad alti livelli - ricorda Maicon -. Passi dall'essere in in televisione ogni mercoledì, ogni fine settimana, all'essere solo un fantasma. In quei casi devi avere testa, devi essere motivato ogni giorno, devi avere personalità, perché la critica comincia ad emergere e la gente comincia a diffidare del tuo lavoro. Mio figlio un giorno mi chiese perché non giocavo più: lui era abituato ad andare allo stadio, a vedermi giocare ogni fine settimana. Gli dissi che papà era rimasto ferito, e che aveva già giocato per 12 anni. Provate voi a spiegare tutto questo ad un bambino: è complicato. Era una domanda a cui io, all'epoca, non sapevo rispondere. E mi ha commosso molto'. 

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