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    Roma, Lukaku evanescente contro le big: senza Decreto Crescita, il futuro è in bilico

    Roma, Lukaku evanescente contro le big: senza Decreto Crescita, il futuro è in bilico

    • Gabriele Stragapede
    Ha vinto Vlahovic, ha perso Lukaku. Due facce della stessa medaglia, ma che differiscono infinitamente. Il centravanti belga, più di tutti nella sua squadra, è il simbolo della sconfitta patita dalla Roma all’interno dell’Allianz Stadium contro la Juventus. Il numero 90 giallorosso, infatti, non è mai stato in partita. Subissato di fischi sin dall’avvio della sfida, sovrastato da Bremer in ogni singola occasione, la prestazione dell’ex Inter ha trasceso i limiti dell’evanescenza, sfiorando l’invisibilità più totale. Incapace di scalfire le certezze della difesa bianconera, Big Rom è sembrato un giocatore diverso da quanto ha mostrato nella sua carriera. Mai davvero pericoloso (a differenza del suo compagno di reparto Dybala), Lukaku è sparito dal match, non lasciando segno della sua presenza. Una spiacevole abitudine.

    NON COSI’ BIG – Al di là dello score stagionale (21 presenze complessive, 13 reti e 2 assist), c’è un dato che preoccupa i tifosi giallorossi: nei big match disputati nel corso di quest’anno (Milan, Inter, Lazio, Fiorentina, Napoli, Juventus), il belga ha registrato solamente due reti che, tuttavia, hanno portato in dote, in realtà, un solo punto alla formazione di José Mourinho: ininfluente, infatti, ai fini del risultato, fu il 2-0 dell’Olimpico contro il Napoli. In sostanza, Lukaku è stato decisivo solo contro la Fiorentina, regalando il pari ai suoi. Un dato significativo che regala un quadro molto più delineato la situazione del belga: specialmente nel derby e ancor di più contro Inter e Juventus (sfide contro il suo passato e, in estate, quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro), Lukaku non ha inciso, non dimostrando il carattere e la personalità che, da un giocatore del suo calibro, si pretende. E ora il futuro sembra essere sempre più nebuloso.

    FUTURO – Rimanere in giallorosso è una situazione complicata, in realtà già a prescindere dalle ultime prove fornite. Secondo quanto risulta a Calciomercato.com, infatti, per restare nella Capitale, Lukaku dovrebbe almeno ridursi l’ingaggio (guadagna 7,5 milioni di euro netti a stagione, 9,8 lordi) oppure trascinare la Roma nella prossima edizione della Champions League, centrando uno dei primi 4 posti del campionato, in modo tale che la società abbia a disposizione un tesoretto da investire nella sua permanenza. Allo stato attuale dei fatti, in ogni caso, non esiste alcuna trattativa con il Chelsea per prolungare il suo prestito o imbastire una lunga (quanto complessa) operazione per tenere Lukaku nel club capitolino a titolo definitivo. La complessità, inoltre, è aumentata dall’eliminazione del Decreto Crescita, a partire da domani. Il prossimo contratto di Lukaku con una società italiana, dunque, non beneficerà degli sgravi fiscali previsti. Tutti motivi, oltre alle sirene dell’Arabia Saudita, che rendono ancor più difficile la sua permanenza a Roma. Tutto dipende da Lukaku, ma non solo, per un futuro a tinte giallorosse.

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