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  • Roma, Lugano sì o no?| Il difensore della discordia

    Roma, Lugano sì o no?| Il difensore della discordia

    • V.N.

    Nuovo acquisto o rinforzo della discordia: c'è una bella differenza, siamo d'accordo. Diego Lugano, 30 anni, non ha ancora la certezza di essere il sostituto di Méxes che ieri ha salutato definitivamente la Roma. Perchè, secondo il nuovo staff di DiBenedetto, è il giocatore dello strappo. Tra gli attuali dirigenti Montali e Pradè, veloci a bloccare il capitano dell'Uruguay che gioca nel Fenerbahce, e il futuro diesse Sabatini che invece lo avrebbe già bocciato chiamando direttamente il manager del calciatore, Alessandro Lucci, in precedenza allertato da qualche settimana per portare al più presto la documentazione a Trigoria per definire il trasferimento del difensore centrale con passaporto svizzero.

    Non è strano dover prendere atto, in questa fase di stallo in attesa del cambio di proprietà, di situazioni del genere, con accordi che nascono e muoiono nel giro di poche ore o di qualche giorno. O quanto meno che vengano lasciati in sospeso. Di sicuro Lugano vuole lasciare il Fenerbahce e da tempo spinge per passare alla Roma. Già nell'estate scorsa, quando l'Inter si rifiutava di trattare Nicolas Burdisso, l'uruguagio fu chiamato dagli uomini della Sensi, dando subito in cambio la sua disponibiltà per diventare giallorosso nel caso fosse saltata la negoziazione con Moratti per l'argentino.

    Era agosto e sei mesi dopo, scoperte le intenzioni di Méxes che si era ormai promesso al Milan, il nuovo contatto con Lugano, coinvolgendo anche il club turco, attraverso il manager Figer. Operazione in pratica chiusa: 4 milioni al Fenerbahce per il cartellino (il contratto del calciatore con la società di Istanbul scade nel 2013), accordo triennale con ingaggio da 2,5 milioni a stagione (premi inclusi) al difensore che aveva accettato la riduzione di stipendio (attualmente prende 3 milioni più i premi). Ovviamente, però, senza mettere nero su bianco, perché per le operazioni in entrata bisogna attendere l'insediamento (e la firma) di DiBenedetto.

    Lugano, però, in un niente è stato messo in stand by. Se per Montali e Pradè ha le caratteristiche giuste per prendere il posto di Méxes, guardando alla fisicità, alla personalità e all'esperienza, per Sabatini, invece, non è l'uomo ideale da inserire nella rosa giallorossa, soprattutto per l'età. Come difensori esperti bastano Burdisso, Juan e lo stesso Cassetti, terzino al quale è stato appena rinnovato il contratto. Il manager di Lugano ne ha preso atto e, pur essendosi impegnato con i due dirigenti giallorossi, può ora proporre tranquillamente il suo assistito ad altri club.

    Il nuovo staff, in linea con le strategie dettate dal gruppo Usa, vuole acquistare soprattutto giovani. Sabatini preferirebbe investire su Nicolás Hernán Otamendi, 23 anni, argentino del Porto, anche se il club lusitano comunque pretenderebbe almeno 10 milioni. Sotto osservazione anche gli italiani, a cominciare da Davide Astori, 24, nazionale del Cagliari che costa 9 milioni e guadagna 300 mila euro netti. Daniele Gastaldello, 28 anni, azzurro della Sampdoria ha invece una valutazione inferiore, 6 milioni, e non è da svezzare. Si offre Matthieu Delpierre, 29 anni, francese dello Stoccarda: prezzo 7 milioni.

    Tra gli emergenti di questa stagione, seguito più volte dagli osservatori giallorossi, Neven Subotic, 23 anni, serbo del Borussia Dortmund capolista in Bundesliga: per prendere il centrale, tecnicamente dotato e fisicamente ben piazzato con i suoi 193 centimetri, ci vogliono 12 milioni. Sabatini ha in mano Rafael Toloi, 21 anni, brasiliano del Goias e nazionale Under 20: non arrivò al Palermo perché non poteva essere tesserato da comunitario. Sabatini si è cautelato bloccando Lamela, 18 anni, talento offensivo del River Plate.

    (Il Messaggero)

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