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    Roma-Liverpool, ecco la lettera del tifoso che commuove il web

    Roma-Liverpool, ecco la lettera del tifoso che commuove il web

    Una lettera a cuore aperto per ringraziare uno sconosciuto. Su «Il Romanista» Andrea Fontana, tifosissimo giallorosso, racconta questa storia di calcio e sentimenti: un anonimo benefattore si offre di pagargli il biglietto per Roma-Liverpool, ritorno della semifinale di Champions. Tutto succede dopo una lunga coda: i tagliandi vanno a ruba, gli ultimi posti «accessibili» spariscono sotto gli occhi di Andrea. Per gli altri si parte da 160 euro, troppo. «È lungo lo so, ma sento di doverlo scrivere. Non so se leggerai, probabilmente no, ma spero che queste mie parole ti arrivino in qualche modo. Ennesima persona vista di sfuggita, nell’ennesima coda, davanti all’ennesimo rivenditore di biglietti, in una giornata assai deludente iniziata prima delle 6. Esco dal rivenditore con la delusione di chi ha visto l’ultimo posto in distinti essere venduto a quello prima di me e di chi non può spendere 160€ per una partita, per quanto ne valesse tutta la pena». Poi la delusione si trasforma in gioia in uno di quegli attimi inaspettati e sorprendenti.
    «La giornata me l’hai cambiata con un gesto semplice, mi hai afferrato il braccio mentre me ne andavo sibilando improperi a mezza bocca e mi ha detto “aspetta, la differenza te la pago io, non posso vederti andar via senza, dopo tutte queste ore”. Fra lo stupito e il commosso, ho rifiutato. 75€ mi sono sembrati una cifra spropositata da accettare, anche se a te era bastato sapermi romanista come te per offrirmela senza pensarci un attimo. Un fratello insomma, di cui non so nemmeno il nome, so solo che mi sei sembrato un uomo sopra la cinquantina, camicia bianca, occhiali... basta. Grazie, mi hai migliorato la giornata. PS: mia madre mi ha detto che me li avrebbe presi anche a 160, per il mio compleanno, ma non me la son sentita di chiederglieli. So che può permetterseli, ma in tutta coscienza non mi sembrava giusto, e verso di lei e verso i miei amici. Sarebbe stato comunque uno sforzo enorme per lei e una delusione per loro».

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