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    Roma, le pagelle di CM: Smalling e Paredes in infradito. Lukaku ci prova

    Roma, le pagelle di CM: Smalling e Paredes in infradito. Lukaku ci prova

    ROMA 

    Rui Patricio 5:
    Sta diventando una tassa pesante da pagare. Passano sette minuti, ritarda l’uscita, poi si sdraia e si scontra con Loftus-Cheek. Rigore? Forse no. Ma resta l’errore. Poi arriva la perla di Leao.

    Mancini 5,5: E’ di nuovo il meno peggio di una difesa che ha perso certezze. Mette il muso duro e tutto il fisico, ma quando Theo Hernandez parte non può che rincorrerlo con lo sguardo.  (79’ Pagano sv)

    Smalling 5: Passato agosto, ma sembra essere ancora in infradito. Ritarda nell’azione del gol compartecipando con Rui Patricio al quinto gol subito. Si rivede in qualche chiusura a spezzoni.

    Llorente 5: Pure lui come Smalling sembra come l’ombra di quello precedente. Poco attento in chiusura, distratto in impostazione, sempre in ritardo sulle seconda palle. Sicuri che Ndicka possa fare peggio di lui? 

    Celik 4: Torna titolare e si ritrova ad affrontare Leao. Un confronto impietoso di questi tempi. Ma forse anche in altri. Va in balia e deve solo farsi il segno della croce a ogni incursione del fenomeno portoghese. Sul gol resta dietro, ad ammirare.  (70’ Spinazzola 6: applausi all’ingresso, poi il gol della speranza)

    Aouar 5,5: Dosi di zucchero in un centrocampo amaro per idee. Non bastano. E quando arriva in area stavolta non è letale. Sembrava comunque il più ispirato, e come legge vuole arriva il problema muscolare che impone a Mou il primo cambio e qualche riflessione sulla preparazione. (31’pt Pellegrini 4,5: entra in condizioni precarie. Esce senza aver dato nulla alla causa)

    Paredes 4,5: A garra stiamo messi bene, a tentativi di verticalizzazione pure (non sempre riusciti, anzi). Dietro non ha le spalle larghe di Matic e questo pesa anche su quel che resta di Smalling. Nella ripresa è sovrastato da un Milan che sembra da premier. Sembra quello di Torino.  (71’ Bove 5,5: prova a far male, ne escono solo piccoli graffi)

    Cristante 5,5: Perde la vocazione di schermare la difesa cercando di rispolverare le vecchie doti offensive. Non ha la chioma da leone come a Leverkusen, ma non è nemmeno quello che subisce di più. 

    Zalewski 5: Così come a Verona è quello che sembra partire con maggior voglia di andare a fare male. Il Milan lo rimette subito sull’attenti e lui si ritrova in balia di Pulisic che lo salta spesso e volentieri. Furbo nel prendere calci, meno nel concedere cross. 

    El Shaarawy 5: Cerca di sgusciare ma si impantana tra le maglie bianche di un Milan che sembra di un’altra categoria. Nella ripresa ci prova con più convinzione e trova i guantoni di Maignan. (70’ Lukaku 6: forse la prima se la immaginava diversa. Entra per salvare la Patria e dopo nemmeno un minuto sfiora il gol)

    Belotti 5: Abbassa la testa e prova a sfondare rimediando calcioni e petti in faccia quando a volte sarebbe meglio alzare lo sguardo. Il canto del Gallo con la Salernitana oggi si sente appena. Nella ripresa ha il merito di far espellere Tomori. E basta.

    Mourinho 4,5:  Rigore contro (dubbio), solito errore individuale, tanti giocatori indisponibili. Ma a far paura è lo strapotere fisico del Milan contro una Roma che accumula difficoltà e infortuni. Una domanda, lecita, sulla preparazione va fatta. Nella ripresa la gara diventa quasi umiliante. 


     

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