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    Roma, le pagelle di CM: Perotti di ghiaccio. Dzeko, manca solo il gol

    Roma, le pagelle di CM: Perotti di ghiaccio. Dzeko, manca solo il gol


    Roma-Spal 3-1

    Pau Lopez 6,5: Ci mette pure le unghie per mandare in angolo un diagonale velenoso di Petagna poi tanti sbadigli fino al rigore calciato in maniera stavolta impeccabile dal gigante di Gorizia. Nella ripresa spinge con gola e braccia la Roma verso la rimonta. Raramente è uno che si farà trovare impreparato.

    Florenzi 6,5:  Due volte di fila da titolare non capitava da una vita. Alessandro ritrova il coraggio mancato in coppa e in fase offensiva torna a rendersi pericoloso servendo pure l’assist dell’1-3 che vale un giustificato momento di commozione. Dietro però dà ancora ragione a chi non lo vede terzino. I maggiori pericoli nel primo tempo arrivano da quelle parti. Nelle vesti da capitano prova a farsi sentire con il disastroso Giuia, senza particolare successo.

    Cetin 6,5: Il turco ha definitivamente superato Juan Jesus nella gara a quarto centrale. Ma visto l’ultimo Fazio potrebbe ambire a molto di più. Energico anche se a volte disordinato in fase di copertura, audace di testa in attacco. E’ tra i pochi a salvarsi là dietro anche se gli manca qualche accortezza.

    Fazio 5,5: Dopo i disastri di coppa si ritrova petto a petto con Petagna che a breve potrebbe raggiungerlo a Roma. Le amnesie restano e dopo 11 minuti anziché stringere sull’attaccante della Spal pensa bene di stendergli il tappeto rosso. Regala insicurezza in ogni fase, anche in quella di impostazione.

    Kolarov 5,5: Col Wolfsberg era mancato un generale come lui in campo, ma anche i generali commettono errori madornali. Quello del serbo arriva a fine primo tempo quando sgambetta in area Cionek come farebbe un ragazzo della Primavera. Nel primo tempo lascia l’incombenza di aggredire all’altra fascia, nella ripresa prova a rimediare all’errore in tutti i modi.

    Diawara 6: In attesa di Cristante c’è un ragazzo che non sarà facile mettere via come cantava Ligabue. Stasera però Amadou ce la mette tutta per far partire il countdown. Poco propositivo, timido in fase di copertura. Trova maggiore coraggio nella ripresa provando ad andare pure al tiro. Ci si aspettava di più, ma se non altro è uno che sa reagire.

    Veretout 6,5: Il leone della Loira può permettersi stasera di oltrepassare le terre del branco, ma arrivano rari ruggiti e si nota ancora un po’ di stanchezza nel lungo termine. Quando non trova complici si mette in proprio provando a sorprendere la Spal ma sbatte inesorabilmente. Maggiore cooperazione nella ripresa, e tre polmoni sempre pronti all’uso.

    Zaniolo 6: Se il Time proponesse l’uomo dell’anno in casa Roma probabilmente Nicolò vincerebbe la copertina, ma stasera fatica a guadagnarsi un semplice pezzo. Dopo un minuto si invola sulla fascia e serve un regalo di Natale anticipato a Dzeko. E’ uno dei pochi lampi di un primo tempo passato col fiato di Igor sul collo.  Nella ripresa ha l’occasione per riprendersi la prima pagina ma sbatte su Berisha.

    Pellegrini 6,5: Inizio in Led poi prova a passare al 4k eliminando i ponti oscuri del campo e sparando un missile sulle mani di Berisha dopo 20 minuti. Deve ringraziare Tomovic però se la sua partita diventa davvero degna di nota. Il tiro deviato dal difensore regala alla Roma un sospiro di sollievo.


    Perotti 6,5: L’uomo dei rigori di ghiaccio non poteva fallire sotto Natale. E sono tre punti scaccia ipotesi di crisi che ci volevano. Il resto non è esaltante. Si divora dopo nemmeno due minuti il gol del vantaggio poi resta ai margini della zona pericolo cercando di assicurare maggiore equilibrio e andando ballare su ogni palla lasciata libera dalla Spal. Alla Roma serve una spalla più col dente avvelenato per Dzeko. (34’st Mkhitaryan 6,5: In dieci minuti segna un gol facile facile. Mica è poco. In più qualche bel numero)

    Dzeko 6,5: Dopo un minuto e mezzo può bagnare con un gol la sua 200esima presenza ma arriva in ritardo sul pallone di Zaniolo. Ci riprova al 6’ ma spara tra le braccia di Berisha. In mezzo ci mette un lavoro da regista a tutto campo che ne esalta il giudizio ma evidenzia i limiti di gioco della Roma. Nella ripresa si prende il rigore. Insomma: gli manca solo il gol. Roba non da poco per un bomber come lui.   (43’st Kalinic ng: c’è)

    Fonseca 6: La strigliata post Wolfsberg sembrava aver dato i frutti sperati visto che dopo una decina di minuti il ritmo della Roma era tornato quello di un tempo. Troppi gli errori sotto porta, tante le difficoltà senza Smalling e Mancini in difesa. Poi l’episodio dell’autogol di Tomovic su tiro di Pellegrini sblocca mentalmente la Roma che poi va sul velluto contro un avversario mediocre. Però c’è bisogno di maggiore sicurezza.

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