Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Roma, le pagelle di CM: Nainggolan porta Champagne. Schick ancora sotto choc

    Roma, le pagelle di CM: Nainggolan porta Champagne. Schick ancora sotto choc

    ALISSON 6: In dieci minuti è già costretto a sbattersi i guantoni dopo due conclusioni di Politano. Facili? Solo perché il brasiliano li rende tali. Da rivalutare l’intervento sul gol di Peluso: poteva fare di più, ma il terzino è troppo solo in area piccola. I bei pomeriggi di noia vissuti fino a qualche settimana fa sono passati.

    FLORENZI 6: Una corsa inutile sotto la SUD Duecento con la Roma, ma nel primo tempo non arriva a toccare gli 80 sul contachilometri. E quando lo fa lascia preoccupanti vuoti difensivi. Nella ripresa abbassa l’alettone e serve pure un bel lob ad El Shaarawy che non sfrutta il regalo. Ancora nulla a che vedere con il vero Florenzi, ma il miglioramento è apprezzabile. 

    MANOLAS 6: Resta in campo un tempo, e la diga eretta fa passare pochissima acqua.  Al 40’ si immola su Politano, poi all’ennesima chiusura sente un dolore al ginocchio che lo costringe ad uscire. (1’st Juan Jesus 4: si fa infilare da Ragusa e concede qualche spazio in più rispetto al greco. Il vero buco sul vestito da Capodanno se lo tiene a pochi minuti dalla fine quando rimane ben impiantato per terra regalando a Missiroli una gioia inattesa) 

    FAZIO 6: Ha un’orchestra tra i piedi. Sa sviolinare passaggi, suonare la batteria quando si spinge oltre la linea del centrocampo ma anche alzare il volume del basso per frenare Politano e Falcinelli. Anche lui però stecca la fine del concerto guardandosi sfilare sopra la testa il gol del pareggio. 

    KOLAROV 5: Ha messo i carri armati del Risiko nella busta e tirato fuori le carte da Mercante in fiera. Clima decisamente più bonario rispetto ai primi 4 mesi da guerriglia di Aleksndar Magno. Sarà pure che non si ferma mai. Nella ripresa concede pure un contropiede malizioso. Urge riposo. 

    PELLEGRINI 6,5: Cuore ingrato? Niente affatto. Lorenzo sa bene che casa sua è sempre stata questa e dopo mezz’ora è proprio lui a cancellare i vecchi ricordi con un piattone preciso. Ha un altro ritmo rispetto a Strootman e ai suoi ex compagni di reparto regala qualche slide di leadership acquisita. Senza strafare, cala nel finale dimostrando di dover acquisire ancora il master. (36’st Under 5: una sostituzione della disperazione che inizia a ricorrere con eccessiva frequenza. Rovina la festa di Florenzi finendo in fuorigioco e provocando il blocco su Peluso) 

    DE ROSSI 5,5: Parte con un tunnel su Ragusa e si guarda da lontano Magnanelli nella sfida dei registi made in Eusebio. Centralmente però il Sassuolo trova qualche imbarazzo proprio quando c’è da tirare stretta la cinghia. Dispiace poi vederlo sempre così lontano dai portieri avversari. Anche quando ci arriva perde la voglia di tirare in porta. Appiattito. 

    NAINGGOLAN 6,5: Il 2017 è stato l’anno del boom definitivo, ma gli ultimi tre mesi il belga ha portato solo qualche stellina scintillante. Niente botti insomma. Oggi però è l’unico a cercare di animare la festa come Filini nel famoso Capodanno fantozziano. Gli riesce decisamente meglio anche perché il Ninja ha una verve invidiabile.  Nella ripresa porta pure champagne e cotechino trascinandosi dietro mezzo Sassuolo. 

    SCHICK 4,5: Per ora nel Pozzo di San Patrizio ci si è immerso solo Patrik. La Roma non ha ancora scoperto, infatti, i tesori di mister 42 milioni. Primo tempo apatico con una conclusione sbilenca e il ruolo di apprendista al fianco di Dzeko. Nella ripresa ha giusto il tempo di una comparsata perché Di Francesco lo toglie subito dal campo. Sa di bocciatura. (4’st El Shaarawy 5: più a suo agio, ma pure lui mostra impaccio in area avversaria. Alla prima occasione svirgola, alla seconda trova Consigli)

    DZEKO 6: Si avverte una certa insofferenza ma lui combatte i sintomi influenzali con l’altruismo. Come quando al 31’ serve a Pellegrini il gol dell’1-0.  Passa il resto del primo tempo ad educare al sacrificio Schick prima di ritrovare i vecchi compagni di un tempo. Grazie a loro trova maggiori spazi, e pure il gol che né Orsato né la Var  convalidano per un fuorigioco minimo. Prova a rompere il digiuno qualche minuto dopo ma la mira non è da cecchino. L’altruismo non  basta più. 

    PEROTTI 5,5: El Monito diventa troppo Bonito e non lascia i tacchetti sul campo limitandosi a qualche giro di valzer che non preoccupano più di tanto Lirola. Esegue i passi giusti in fase di copertura quando è chiamato a dare una mano a Kolarov. Nel finale rimette il cd di Tango, ma è troppo tardi. 

    DI FRANCESCO 5: Distante tra i reparti, distante dalla Roma che giocava stretta e che metteva intensità in ogni passaggio. La squadra vista pure oggi all’Olimpico insomma è lontana parente di quella brillante vista per quasi tutto il girone d’andata.  E ora pure distante in classifica dal Napoli capolista. Un dicembre da incubo per Eusebio che ha trovato più problemi che privilegi dal ritorno di Schick.  
     

    Altre Notizie