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    Roma, le pagelle di CM: Dzeko horror show. Cristante smarrito

    Roma, le pagelle di CM: Dzeko horror show. Cristante smarrito

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    Roma-Spal 0-2

    Olsen 5,5: Con questo caldo estivo a uno svedese come lui sarà venuta voglia di farsi un bel bagno. Nella prima mezz’ora si gode l’ombra dell’Olimpico, poi a raffreddarlo arriva il gelido rigore di Petagna. Rabbrividisce in area piccola sul colpo di testa di Bonifazi prima di una bella parata in angolo. 

    Florenzi 5: Carne o pesce? Nessuno dei due. Alessandro mette tigna ma non riesce a ottenere gli strappi necessari a creare la superiorità numerica sulla fascia. Galleggia, a tratti boccheggia in un mare di gambe. Nel finale come al solito - quando la Roma è sotto - diventa l’attaccante aggiunto. Prestando troppo il fianco. 

    Marcano 5: Si prende deleghe di impostazione che svolge con troppa sufficienza. Nel duello fisico con Petagna esce sconfitto ai punti. Per quello che ha fatto vedere finora è il Moreno 2.0. Chissà che il suo destino non possa essere lo stesso. Bocciato.   

    Fazio 4,5: Forma con Marcano una coppia di giganti dalla mobilità ridotta. Non soffre particolarmente Paloschi ma quando Bonifazi svetta di testa lui resta a guardare gli aerei che volano sopra l’Olimpico. In una Roma che non può più sbagliare lui (e non solo lui) si permette troppi lussi. 

    Lu.Pellegrini 4,5: E’ come quelle macchinette a carica: più la mandi indietro più trova esplosività davanti. Lasciando però spazio al motorino Pellegrini. Per frenarlo Luca ricorre a un metodo pericoloso, che infatti genera un rigore generoso. Un errore di gioventù che lo segna per tutta la partita. (33’st Pastore ng: non si fa male, è già qualcosa)

    Nzonzi 5: Più seppia che piovra, nel senso che è chiamato spesso ad andare sotto la sabbia per evitare buchi centrali generati pure dagli errori dei centrali di difesa. Non basta, e non basta nemmeno camminare in mediana per dare quella botta di grinta che servirebbe nella ripresa. 

    Cristante 4: Sacrificato e schiacciato in archivio, ha poche possibilità di farsi vedere nella zona in cui ha fatto le fortune dell’Atalanta. Non è un alibi però. Sbaglia tanto, troppo infastidendo la manovra romanista e galvanizzando quella della Spal. Una serie di orrori che meriterebbero di finire dritti nella cesta per i regali di Halloween. Esce fischiato, sveglia. (14’st Kluivert 5,5: soliti numeri da circo, e poca concretezza. Però ci prova)

    Under 5,5: Parte col solito ciuffo ribelle pronto a prendersi il palco con un brano black metal. Finisce per strimpellare qualche tiro e un paio di affondi ben tappati da Costa. Spesso ha tirato lui la coperta fin sopra la testa per non far vedere ai tifosi i problemi di manovra offensivi, stavolta non ci riesce. (25’st Coric ng: esordio da incubo)

    Lo. Pellegrini 5,5: Ha trovato il suo rifugio fetale, il luogo in cui può assimilare armonia e disperdere la giusta energia. Oggi però il torpore dei compagni lo rallenta, lo sovrasta e alla fine lo annulla. Coglie l’incrocio nella ripresa in uno dei pochi lampi romanisti.  

    El Shaarawy 4,5: Non è andato in Nazionale? Meglio così, per Mancini. Ha fame, forse troppa dato che alla mezz’ora si divora un contropiede. Così dopo un buon inizio si mette a collezionare errori su errori che generano un tilt del reparto. Meglio nella ripresa, da una delle sue poche idee buone nasce un pallone gol d’oro per Dzeko. Che spreca. 

    Dzeko 4: Boa quando serve, cobra quando ci riesce. Come al 7’ e al 16’ quando per due volte impegna Milinkovic. Il veleno però Edin lo ha lasciato in Bosnia, e così quando ha un rigore in movimento nella ripresa mette il piede moscio e la palla va fuori. Il problema è che non ci sono altri serpenti pronti a mordere e lui non può sempre salvare la baracca. 


    All. Di Francesco 4: Sosta nuova, problemi vecchi. La Roma incassa due gol in casa dalla Spal, in pochi erano riusciti in questa impresa umiliante. Azzarda troppo nel turn over difensivo contro una Spal che non regala nulla. gli effetti si vedono. Un errore che ricorda la gara di coppa Italia col Torino dello scorso anno. Nella ripresa cambia e ricambia uomini e modulo. La crisi è tutt’altro che passata, e tra un po’ c’è il Napoli. 

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