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    Roma, le dieci colpe che Garcia non ha

    Roma, le dieci colpe che Garcia non ha

    • Stefano Agresti
    Ora che Garcia se ne va, lo mollano tutti. O quasi. E tutti, o quasi, saltano sul carro di Spalletti: piace a molti tifosi, piace a chi confida in una Roma diversa, piace ai nostalgici che hanno dimenticato i suoi screzi con Totti e De Rossi nel periodo dell’addio (calciomercato.com li ha raccontati in un articolo ben informato di Marco Demicheli). E poi - diciamolo - è molto più comodo stare con chi arriva piuttosto che con chi parte: l’esonerato è sconfitto, il subentrato può essere vincitore.
     
    Noi, però, continuiamo a credere che Garcia sia soprattutto una vittima - ben remunerata, per carità - di una società malgestita. E pensiamo che abbia ovviamente delle responsabilità, ma che tante - almeno dieci - non siano sue.
     
    E’ colpa di Garcia se a destra c’è un terzino troppo modesto (Torosidis) e uno troppo usurato (Maicon) cosicché in quel ruolo deve giocare Florenzi, il quale sarebbe invece preziosissimo più avanti?
     
    E’ colpa di Garcia se Sabatini ha sottovalutato i tempi di recupero di Castan e Rudiger e ha sopravvalutato Gyomber, secondo scarso difensore centrale arrivato casualmente dal Catania dopo Spolli?
     
    E’ colpa di Garcia se c’è la miseria di un terzino sinistro, ormai chiaramente spompato da un impiego continuo e senza respiro, nemmeno il povero Digne fosse un portiere?
     
    E’ colpa di Garcia se Iturbe è stato strapagato e non ha combinato nulla, mentre la Juve un anno dopo - e quasi allo stesso prezzo - ha preso quel fenomeno di Dybala che vince le partite da solo?
     
    E’ colpa di Garcia se la Roma corre appena mezz’ora, tanto che prende la stragrande maggioranza dei gol nell’ultima parte della gara, dopo che Pallotta ha imposto i suoi preparatori atletici?
     
    E’ colpa di Garcia se il presidente lo ha delegittimato già in estate, togliendogli credibilità agli occhi dei giocatori e dell’ambiente, proprio obbligandolo a cambiare i suoi principali collaboratori?
     
    E’ colpa di Garcia se lo stadio Olimpico è vuoto, e anche la curva Sud è deserta e fa mancare alla squadra la sua straordinaria spinta, benché sia andata esaurita in abbonamento?
     
    E’ colpa di Garcia se la Roma sta a Roma, Pallotta sta a Boston e in mezzo c’è un oceano formato da dirigenti evidentemente inadeguati a collegare l’Italia con l’America?
     
    E’ colpa di Garcia se dallo scorso gennaio a Trigoria ha visto arrivare Spolli e Gyomber, Rudiger e Vainqueur, Ibarbo e Doumbia e Iago Falque, e in mezzo a tanta robetta un campione come Dzeko il quale però ha completamente fallito il girone d’andata?
     
    E’ colpa di Garcia se questa Roma americana è un disastro, ha cacciato in malomodo allenatori che all’estero incantano e sta per concludere un lustro senza vittorie?
     
    Noi auguriamo a Garcia buona fortuna. In fondo, chi è scappato da Pallotta spesso ne ha tratto benefici: guardate Luis Enrique, guardate Ranieri. Magari tra due o tre anni ci troviamo il buon Rudi in vetta alla classifica di qualche bel campionato europeo.

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