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    Roma, l’attimo fuggente di Mourinho. Dal Milan al Feyenoord: il futuro è in un mese

    Roma, l’attimo fuggente di Mourinho. Dal Milan al Feyenoord: il futuro è in un mese

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    Nel calcio, come nella vita, tutto può cambiare in un attimo. O in un derby. Se ne è accorto Mourinho che dopo la sconfitta con la Lazio ha visto crollare all’improvviso il sostegno quasi unanime dei tifosi e le prospettive di un rinnovo ora appeso ai risultati. In Europa e in campionato, dove domenica arriva il Milan (a San Siro) che rappresenta l’ultima fatica di un calendario invernale pesante che ha visto la Roma affrontare tutte le big tranne l’Inter. Una sconfitta non dovrebbe portare all’esonero ma contribuirebbe ad alimentare il fuoco sotto la panchina dello Special One che si gioca il futuro (o forse anche il presente) in un mese. Anche perché di alternative immediate non se ne vedono se si esclude la suggestione De Rossi. 

    DEADLINE - L’ultimo appuntamento valido probabilmente è il play-off col Feyenoord, deadline fissata dai Friedkin per prendere una decisione. Se la Roma dovesse arrancare ancora in campionato e finire fuori dall’Europa League allora le speranze di rinnovo diventerebbero utopie. E dopo? Le idee sono confuse. Perché prendere un altro top in questa condizione economica, legata anche ai paletti dell’Uefa, è praticamente impossibile. Affidarsi a un emergente rischioso. Nella lista dei papabili ci sono Italiano e Palladino che non chiederebbero una rivoluzione tecnica, ma probabilmente vedrebbero andar via Lukaku e Dybala.  Mourinho si gioca quindi presente e futuro consapevole che oggi la clessidra corre forte e il sostegno di Roma comincia a raffreddarsi. Il rinnovo annuale studiato dai Friedkin è congelato alla luce del malumore della piazza. Ma in fondo cambia tutto in un attimo. Anche senza derby. 

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