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  • Roma, la Raggi fa saltare l'incontro per lo stadio. Grillo: 'Entro 48 ore si chiude'

    Roma, la Raggi fa saltare l'incontro per lo stadio. Grillo: 'Entro 48 ore si chiude'

    Continua a far discutere a Roma il diverbio che si è acceso fra il Comune e la società giallorossa in merito alla costruzione a Tor di Valle del nuovo stadio della Roma. Era previsto per oggi un nuovo incontro in Campidoglio fra il sindaco Virginia Raggi, il dg della Roma Mauro Baldissoni e le società proponenti il progetto del nuovo impianto che avrebbe dovuto dare risposta definitiva sul via libera o meno dei lavori per la costruzione.

    INCONTRO SALTATO - Secondo quanto riportato dall'Ansa, l'incontro previsto per questo pomeriggio tra i proponenti del progetto stadio della Roma e il Campidoglio è stato rimandato a venerdì su richiesta dell'amministrazione capitolina. Una richiesta dovuta alla necessità di ricevere ulteriori approfondimenti sulla proposta da parte del Comune e nel pomeriggio ci sarà una riunione della Maggioranza capitolina anche per parlare dello stadio della Roma.

    GRILLO: 'IN 48 ORE SI CHIUDE' - Come riportato da Repubblica, anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo si è esposto sulla questione dello stadio della Roma confermando che entro 48 ore si arriverà ad una conclusione della vicenda: "La Raggi si sta muovendo a scopo cautelativo e farà una dichiarazione tra uno o due giorni e così si chiuderà questa storia dello Stadio in un modo o nell'altro".

    ROMA, VIA AD UNA CAUSA CONTRO IL COMUNE? - Cosa farà quindi la Roma? Il club giallorosso, in caso di ritiro dei permessi da parte del comune sta pensando di ripartire da zero con un nuovo progetto che, però, costerà un perdita di circa 60 milioni di euro alla società di James Pallotta e agli altri proponenti. Una cifra che, sempre secondo l'Ansa, la Roma sta pensando di richiedere proprio al Comune con cui potrebbe inziare una vera e propria battaglia legale.

    IL CODACONS ACCUSA LA ROMA - L'associazione dei consumatori, il Codacons ha presentato un'istanza d'accesso a Regione Lazio e Comune di Roma per via della presenza di una relazione legale dello Studio Mobrici, da cui emerge come il soggetto proponente non sia una società sportiva (a differenza di quanto prevede la legge), ma una società con fini immobiliari" (LEGGI QUI LA PROTESTA DEL CODACONS).

     


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