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    Roma, la fatica con le big sta tutta nella crisi del gol. E Dzeko non vale Ibra o Ronaldo

    Roma, la fatica con le big sta tutta nella crisi del gol. E Dzeko non vale Ibra o Ronaldo

    • Andrea Distaso
    Ci possono essere molteplici chiavi interpretative per comprendere il male atavico della Roma ad esprimersi al massimo del suo potenziale negli scontri diretti con le pretendenti per i suoi stessi obiettivi - il raggiungimento della zona Champions League - o le squadre che la precedono in classifica. Può essere certamente un problema di natura tattica o legato alla mentalità, ma poi ci sono i numeri e questi spesso valgono più di mille argomentazioni. La formazione giallorossa è quella che, rispetto alle altre 6 che occupano le prime 7 posizioni della classifica, ha raccolto meno punti perché ha segnato di meno e con minore continuità. 8 reti realizzate in 7 partite e in ben 3 circostanze Dzeko (foto Ansa) e compagni hanno trovato sbarrata la porta avversaria.

    LONTANA DALLE RIVALI - Quando il centravanti bosniaco - appena reintegrato dopo l'ennesima lite con Fonseca - non segna, contro le big ci si è spesso dovuti affidare alle soluzioni estemporanee, come le palle inattive che hanno permesso a Veretout di arrivare a un bottino di 3 gol o di innescare specialisti nel gioco aereo come Kumbulla e Mancini. Un po' poco se si pensa di contendere la quarta posizione a squadre come Lazio o Atalanta, che hanno segnato molto di più (15 gol contro 13) e lo hanno fatto sempre. I biancocelesti trovando in Caicedo ma soprattutto in Luis Alberto (4) una validissima alternativa a Immobile (3).  I nerazzurri confermandosi una cooperativa del gol, visto che solo contro le sue concorrenti ha mandato in rete qualcosa come 11 calciatori diversi.
    Le statistiche della Roma somigliano tanto a quelli di un'altra squadra offensivamente in difficoltà, il Napoli, che ha però l'attenuante - oltre al match con la Juve da recuperare - di aver potuto contare pochissimo sulle proprie bocche di fuoco, alla luce degli infortuni capitati a Osimhen, Mertens e Petagna. Sono 9 i gol messi a segno dalla banda Gattuso nei big match e in due occasioni gli azzurri sono rimasti all'asciutto.

    MANCA IL BOMBER - Come se ne esce dunque? Con una battuta, si potrebbe rispondere che alla Roma servirebbe il Ronaldo o l'Ibrahimovic della situazione: due calciatori capaci come pochi di cannibalizzare le grandi sfide, esaltarsi come non mai in certi appuntamenti. Il portoghese ha segnato 4 dei 9 gol complessivi, il gigante di Malmoe è l'esatto 50% della produzione totale del Milan (12). Vista l'impossibilità di arrivare all'uno o all'altro, diventa fondamentale ritrovare quanto prima il miglior Dzeko e rimetterlo nelle condizioni di essere quel bomber implacabile senza il quale la Roma dovrebbe iniziare a percorrere strade alternative sinora poco battute. Borja Mayoral ha sfruttato alla grande le occasioni avute in match con avversarie "alla portata" ma non sembra ancora calciatore da grandi palcoscenici. Servirebbero allora un apporto differente dai compagni di reparto, nel quale spiccano i 9 gol di Mkhitaryan, nessuno dei quali però nelle occasioni che contano. Saranno il ritorno di El Shaarawy e il recupero di Pedro le soluzioni di tutti i mali?

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