Roma, l'orgoglio di Vucinic
La Roma ha inviato la lettera di convocazione a Mirko Vucinic per il prossimo ritiro estivo di Riscone. Non una prova di forza da parte della società, ma la prassi. Il montenegrino ha detto più volte a chiare lettere di voler andare via: il problema non è assolutamente di natura tattica, come sosteneva il ct della sua Nazionale, ma ambientale. Vucinic ha rotto con i tifosi e desidera cambiare aria. Appurata la motivazione, Walter Sabatini l'ha ritirato formalmente dal mercato.
Il ds, infatti, stima tantissimo il centravanti e la sua vittoria più grande sarebbe quella di ripristinare l'idillio con i tifosi (si sa, in questo sport basta un gol ed una partita disputata bene per dimenticare tutto), e magari, nello step successivo, rivederlo ai livelli di un paio d'anni fa, quando era soprannominato 'l'uomo dei sogni'. Quest'ultimi, però, difficilmente sono realizzabili. La fredda quotidianità, infatti, invita Vucinic a ribadire la sua volontà di essere ceduto. E lo farà. La Roma, dal canto proprio, è stata chiara. Occorrono venti milioni per trattare l'affare con un'altra società. Non a caso, la recente offerta del Tottenham di quindici è stata respinta al mittente.
Sempre lo stesso Sabatini, qualche giorno fa, rispondendo ad una domanda su Doni, affermava quanto puntasse sull'orgoglio del portiere di rimettersi in gioco. Nel suo caso non alla Roma, ma in altre realtà. Vucinic è l'altra faccia di Doni. Riepiloghiamo: la questione è soltanto ambientale e la società ha desiderio di tenerlo. Ergo: Vucinic faccia l'uomo e provi a superare le avversità. Per capire quanto orgoglio ha in corpo il montenegrino occorre soltanto aspettare. Il pregio di farsi capire subito con i fatti ce l'ha...