Roma, l'accordo è questione di ore
Atteso nelle prossime ore nella capitale, DiBenedettocontinua a lavorare con Unicredit per lastesura definitiva dell’accordo che vedrà il consorzio a stelle e strisce diventare entro mercoledì - giorno nel quale scade l’esclusiva, già prorogata, concessa da Roma 2000 agli americani - proprietario della As Roma.
Nel merito, va segnalata la call conference andata in scena nella notte fra venerdì e sabato durante la quale si è parlato sia delle modalità di accordo fra i partner, che per un massimo di cinque anni dovranno gestire la squadra di calcio,sia di soldi. Nulla – a quanto garantiscono le parti in causa - che possa far saltare la trattativa all’ultimo momento. Tuttavia se è vero che l’accordo oramai è in dirittura d’arrivo, quando dai rispettivi studi legali ufficiosamente trapela che – «Manca ancora qualche dettaglio» – ci si riferisce ad un tentativo di limare ulteriormente il prezzo da parte del gruppo Usa. Si tratterebbe di una somma di poco inferiore ai 10 milioni, da far rientrare nella questione riguardante il leasing del centro sportivo di Trigoria. Premessa: del 67% delle azioni dell’As Roma che passeranno di mano (il restante 33% è sul mercato), fanno parte anche l’acquisizione di quei beni scorporati dalla precedente gestione come il marchio (ceduto nel 2007 alla Soccer Sas) e il centro sportivo Fulvio Bernardini (di cui andrà pagata la sostituzione di As Roma come utilizzatore nel contratto di leasing sul centro sportivo, attualmente intestato a Italease).
DiBenedetto, sta cercando di ottenere questo ulteriore sconto dai 77 milioni che insieme a Michael Ruane, Richard D’Amore e James Pallotta pagherà per rilevare il 60%; Unicredit - che parteciperà all’operazione tenendo per sè il 40% delle quote – mantiene il punto. Niente di più di quello che accade in ogni compravendita, con il futuro acquirente che cerca di tirare fino all’ultimo sul prezzo e con l’istituto bancario che dopo aver garantito il suo supporto all’operazione, non vuole invece concedere ulteriori ribassi. Ed è proprio su questo tema che domani si metteranno a sedere le parti, dopo che nel week-end gli uomini del gruppo Usa (gli avvocati romani Tonucci e Baldissoni oltre ad un paio di legali statunitensi) e quelli della banca, rappresentata dagli studi Grimaldi e Carbonetti, hanno invece stilato in linea di massima gli accordi da sottoscrivere che si compongono, comprensivi gli allegati, di centinaia di pagine. Dopo aver limato queste ultime divergenze, con questo rapporto di forze - 60% gruppo Usa e 40% Unicredit - verrà rilevato il 67% del club. In seguito ci sarà la convocazione di un’assemblea del Consiglio di amministrazione di Roma 2000 non prima di 30 giorni dalle firme e il via libera da parte dell’Antitrust e della Consob che renderà effettivo il passaggio di quote. Dopo l’Opa sul 33% della società calcistica quotata in borsa, solo in seguito sono previste due ricapitalizzazioni da complessivi 80 milioni da eseguire in tre anni: la prima, da 40-50 milioni, dovrebbe essere versata subito dopo l’ingresso nel capitale. A conti fatti, il costo complessivo sarà di 190 milioni che le parti si suddivideranno in base alle quote. A Piazza Affari il titolo della As Roma ha chiuso venerdì a 1,173, facendo registrare un balzo nella quotazione del 10% negli ultimi 14 giorni.