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Roma-Juve, le pagelle di CM: Mancini fa la partita della vita. Vlahovic non si vede mai. Kean diventerà mai grande?
Roma
Rui Patricio 7: Decisivo, dopo tanto tempo. Vedi la palla di Rabiot che devia sul palo a fine primo tempo. Ma vedi pure l’anticipo su Di Maria dopo il retropassaggio killer di Zalewski e quella da cinema sempre sull’argentino.
Mancini 7,5: Un gol così lo sogni quando giochi al cortile da bambino o da adolescente alla Play. Poi però lo segni, e manco ci credi. Corri sotto la Sud e ti riprendi tutto quello che un difensore soffre dietro. Aveva iniziato col piglio da combattente su Vlahovic, dopo appena 6 minuti la caviglia fa tremare. Ma si rimette in piedi. Concedendo qualcosa solo quando a infilarsi tra le mura è Rabiot. Fa pure buttare fuori Kean. Smalling 6,5: Meno appariscente rispetto ad altre uscite. Ma questo a volte è un bene per un difensore. Dirige i lavori di un reparto che senza l’inglese fatica pure a montare i mobili dell’Ikea.
Ibanez 7: Derby di Sudamerica con Di Maria. Lo interpreta con la garra giusta, con l’intensità e l’attenzione che riserva a piccole dosi durante la stagione. In alcune fasi prova pure lo strappo in avanti facendo guadagnare metri preziosi.
Zalewski 5,5: Ha il cliente più esigente, quello che nelle ultime domeniche ha fatto ammattire mezza serie A. Rimane così guardingo evitando di scoprire troppo una fascia a forte rischio influenza. Nella ripresa Kostic prende il sopravvento e lui rischia pure il patatrac con un retropassaggio di testa insensato. (18’st Karsdorp 6,5: eccolo l’atteggiamento che vuole Mou da chi entra. Subito una palla rubata, subito il fiato sul collo)
Matic 7: Non sappiamo quanti palloni ha toccato, ma sono davvero tanti. E sono tutti utili. Una presenza di spessore superiore che impreziosisce sia la fase di possesso passivo che quella di proposizione. Il giallo alla mezz’ora è l’unico neo. Ma uno così sa amministrare senza patemi pure un’ammonizione.
Cristante 6,5: Attento, preciso, cattivo. Le cose vanno bene nel primo tempo dove riesce pure a strappare qualche biglietto oltre boa. Nella ripresa vede l’amico Mancini tutto solo, lo serve. E ne nasce un capolavoro. Spinazzola 7: Duello da amanti dello slalom con Cuadrado. La discesa è ostica ma trova un bel varco al 20’, mal sfruttato. Quasi tutti gli attacchi del primo tempo passano per lo studio Leonardo. E anche tutti i pericoli portano il marchio Spina.
Pellegrini 6: Tachipirina e via, nonostante una bella fetta di tifoseria lo vorrebbe in panca. E invece Lorenzo stasera si dimostra uno dei più attenti soprattutto ad andare ad accalappiare quei palloni che sfuggono pericolosamente all’indietro. Cerca poco l’infilata centrale davanti ma le consegne sembrano chiare. (41’st Belotti sv) Wijnaldum 5,5: Mossa a sorpresa, a dar fastidio tra le linee. Ma gioca quasi sempre spalle alle porta con Danilo pronto a bruciarlo sul tempo. La lucidità tattica non è ancora al punto di un Roma-Juve e questo gli impedisce di mettere in piedi una prova pienamente convincente. (28’st Bove 6: rincorrere Pogba, cercando di non pagare il dazio. Operazione riuscita)
Dybala 6: Prova a presentare in anticipo il conto alla Juve. Ci prova per la prima volta al 25’, ma c’è Szczesny a dirgli no. Tiene alta l’apprensione dei suoi ex compagni ma è dura senza un vero compagno di reparto. Nella ripresa si gode il gol di Mancini e va a lottare su tutti i palloni. (28’st Abraham 6: serve profondità, la concede. Ma è più il lavoro sporco)
Mourinho 7: Ripropone Dybala unico attaccante di ruolo, come a San Siro con l’Inter. L’intenzione è chiara: impedire alla Juve di giocare cercando di sfruttare la giocata buona davanti limitando i danni di una gara molto pericolosa. Una lettura intelligente, sagace.
JUVE
Szczesny 6: ex di turno, poteva distendersi meglio e prima sul tiro di Mancini? Si riscatta in ogni caso chiudendo sulla pericolosa torre di Smalling.
Danilo 6,5: anima di questa squadra, c'è lui pure se c'è solo da provare a spezzare la monotonia del giro palla. Bremer 6: l'assenza di una vera punta gli toglie un riferimento su cui esaltarsi.
Alex Sandro 6: se serve si propone anche, in crescita. Poi però si ferma per un problema fisico (1' st Bonucci 6: dopo qualche spezzone buono solo per scalare la classifica dei giocatori con più presenze nella storia della Juve, ecco un tempo intero che può testarne il rientro, se la cava con esperienza.
Cuadrado 6: la presenza di Spinazzola e l'assenza di un vero backup lo costringe a giocare col freno a mano tirato, sempre puntuale in fase di non possesso, solo il palo stoppa la punizione che poteva valere l'1-1 immediato (45' st Kean 2: entra e dopo una manciata di secondi si fa cacciare per un fallo di reazione su Mancini. Diventerà mai grande?). Fagioli 5,5: primo tempo in cui gira un po' a vuoto, sacrificato per tentare la rimonta col tridente (14' st Chiesa 5,5: non riesce realmente a entrare in partita)
Locatelli 6: anche da ammonito non perde in decisionismo davanti alla difesa, schermo sempre fondamentale (32' st Paredes sv)
Rabiot 6: quando si inserisce ormai sa sempre far male, un po' sfortunato e un po' poco cattivo quando Rui Patricio e il palo gli negano il gol di testa. Più che altro è troppo pigro quando vede Mancini prendere la mira per l'1-0.
Kostic 6: quando si accende succede sempre qualcosa di pericoloso, in forma crescente, Zalewski non lo tiene. Poi cala alla distanza e perde pure la pazienza (32' st Pogba sv) Di Maria 5,5: qualche sprazzo di qualità in una serata complessivamente poco ispirata.
Vlahovic 5: non riesce a incidere contro i colossi giallorossi, anzi non si vede proprio.
All. Allegri 5,5: gara decisa dagli episodi, la Juve si ferma tre volte sul palo, vince il tiro da fuori di Mancini. Però i bianconeri sembrano troppo lenti e prevedibili, registrando un passo indietro rispetto al recente filotto.