Roma, Juan ti serve davvero?
Infiammazione al tendine rotuleo. Juan si trascina questo problema dallo scorso ottobre. La solita questione: quando non vengono risolte, le grane si consumano. Così il difensore brasiliano ha svolto tutto il ritiro di Riscone tra palestra e terapie: non vuole forzare i tempi, per rientrare soltanto quando si sentirà sicuro. Legittimo. Sì, per il giocatore. La Roma non può aspettare. E' Juan ad esser al servizio della società, non viceversa. E la situazione attuale dei difensori non può permettere alla dirigenza eccessiva bontà. Si deve agire.
L'attualità non lascia spazio ai sorrisi. Nicolas Burdisso è in ferie post Copa America ed è infortunato all'anca, Heinze è appena arrivato, Cassetti è improponibile da centrale, il giovane Antei si è dimostrato acerbo ad alti livelli. Sabatini, nel frattempo, è al lavoro per ingaggiare un altro difensore. I nomi sono in stand-by: Kjaer, Ogbonna, Galeano. L'intenzione giallorossa è di prelevarne almeno uno con la formula del prestito. Difficile. In realtà, ad oggi, ne occorrerebbero addirittura un paio. Come detto, Juan e Burdisso non garantiscono fisicamente. Specialmente il primo.
In procinto di affrontare la quinta stagione nella Roma, la carriera di Juan a Trigoria è sempre stata interrotta da infortuni. Il suo contratto scade nel 2013, ha 32 anni e la società lo dichiara incedibile, nonostante le numerose richieste d'informazioni arrivate sul suo conto. A maggio si parlava di un suo possibile ritorno in Brasile: a contattarlo il Flamengo. Più recentemente si sono affacciati alla finestra Juventus e Paris Saint Germain, disposte ad offrire quattro milioni per il cartellino, ovvero un anno lordo di ingaggio.
La Roma, tuttavia, continua a rimanere ferma sulle proprie posizioni, perchè convinta che il brasiliano incarni il difensore ideale per il gioco di Luis Enrique. Va bene in senso assoluto, ma a queste condizioni serve davvero? Iniziare a guardarsi intorno non sarebbe una cattiva idea.