VIDEO Juan Jesus: 'Mancini ha fatto le sue scelte, mi ispiro a Juan e Aldair'
“Questa è la quarta presentazione della settimana, siamo contenti di presentare oggi un giocatore accostato alla Roma tante volte in questo biennio, siamo contenti di averlo portato qui alla fine. Ha solo 25 anni ma ha più 140 presenze con l’Inter e buoni trascorsi con la nazionale brasiliana. Siamo molto contenti di averlo qui, per noi e per voi sarà soltanto Jesus, non Juan Jesus”.
Poi la parola al difensore ex Inter:
Quali sono i tuoi obiettivi personali qui alla Roma? “Devo ringraziare la Roma per avermi dato questa opportunità, devo dimostrare ogni giorno perché sono venuto. Devo aiutare a raggiungere gli obiettivi, il primo è passare il preliminare di Champions e poi fare bene in campionato”.
Spalletti ti ha dato indicazioni sui ruoli che potrai fare?
“Lui mi ha chiesto qual era il mio ruolo preferito, ho detto che sono un centrale sinistro, ma posso fare più ruoli possibili, l’importante è entrare in campo e fare bene”.
La prima differenza tra Spalletti e Mancini?
“Due metodi diversi, qui teniamo più la palla, giochiamo di prima o a due tocchi. Si nota anche l’intensità, la differenza. L’Inter è il passato, è stato importante perché è stata la prima squadra europea. Devo ripartire dalla Roma, ascoltando Spalletti che mi parla e mi chiede se mi trovo bene. Ho tante cose da fare ancora”.
L’obiettivo è lottare per lo scudetto? Perché la Roma può puntarci?
“Sicuramente la Roma è una squadra tosta, quando ci ho giocato abbiamo quasi sempre sofferto. I primi anni abbiamo perso molte volte, anche 3-0 a San Siro, la Roma è una grande squadra, tecnicamente fortissima, se stiamo insieme possiamo arrivare lontano”.
Cosa pensi di Juan e Aldair? Hanno parlato bene di te…
“Sono due centrali fantastici, Juan è sempre stato il mio idolo, ha sempre giocato in nazionale. Aldair l’ho visto poco, ero giovanissimo. Juan l’ho conosciuto, ci siamo parlati un po’ e spero di fare almeno il 70% di quanto hanno fatto loro”.
Rapporto con Mancini?
“Con Mancini ho avuto sempre un buon rapporto, il tecnico fa le sue scelte, non le giudico, lo ringrazio comunque per tutto quello che ha fatto per me”.
Ti senti maturo per essere un giocatore decisivo?
“Prima c’era la scusa che ero giovane, ma ora ho 25 anni e devo fare il salto di qualità. Devo migliorare in quello che mi manca, nel calcio ogni giorni si impara qualcosa, devo stare attento a sbagliare meno e fare sempre bene”.
Il ruolo di centrale nella difesa a tre ti esalta al meglio? Pensi alla nazionale?
“E’ stata la mia migliore stagione quella con Mazzarri, ho giocato 48 partite, la squadra ha lavorato bene. Non c’è un ruolo giusto per esprimere le mie qualità, ho sofferto un po’ il fatto che nell’Inter è un po’ difficile giocare, soprattutto a San Siro, ma ho fatto esperienza, mi aiuterà tantissimo. Devo fare il meglio per tornare in nazionale, ci penso”.
Cosa non ha funzionato nella tua avventura all’Inter? Cambiare aria può aiutare?
“Giocare nell’Inter è difficile, quando le cose non vanno bene purtroppo la gente vuole trovare un bersaglio e scoprire un colpevole. Ma credo che in generale la squadra non ha funzionato, e anche brutto dirlo, è una cosa dell’Inter. Qui ho nuovi obiettivi, anche personali, devo trovare cose nuove, fare le cose per bene, perché sicuramente sono contento, sto con nuovi ragazzi, ogni giorno imparo di più. Sono sicuro che farò bene”.
Burdisso?
“Spero di fare tanti anni qui per diventare una bandiera della Roma come lui”.
Il tuo pregio? Il difetto?
“Ho tanta voglia di fare bene, ho forza e potenza, ma devo migliorare nelle situazioni della linea, salire e tornare, essere più attento, ma Spalletti mi sta aiutando tantissimo e migliorerò”.
Tra una difesa a tre o a quattro cosa sceglieresti?
“A quattro, ma è difficile scegliere. Il mister gioca a quattro e quindi devo essere disponibile e pronto per giocare a quattro”.